Giuseppe Carovani Candidato Sindaco - Coalizione Civica Progressista
Programma di mandato 2024-2029
Rimettersi in cammino insieme per una Calenzano sostenibile e inclusiva
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PREMESSA
I nostri valori. Nel corso di questi ultimi mesi, forti di un impegno pluriennale sui problemi del nostro territorio e grazie ad un collettivo coeso e plurale abbiamo dato vita ad un progetto per il futuro di Calenzano, costruendo un programma partecipato improntato sulla sostenibilità e sull’inclusività, che opera per il bene della nostra comunità e promuove i valori di giustizia sociale, uguaglianza e partecipazione democratica. Al nostro progetto civico progressista partecipano persone con sensibilità, esperienze e provenienze culturali diverse, che sono parte integrante del tessuto sociale e associativo della nostra comunità. Il coinvolgimento di persone con diverse sensibilità e retroterra culturali non solo arricchisce il progetto con prospettive diverse, ma anche riflette l'essenza stessa della democrazia e dell’inclusione. La costruzione del nostro progetto civico progressista si ispira ai valori fondativi della Repubblica e della Costituzione e questo fornisce una solida base per il nostro impegno civico, in continuità con la migliore tradizione democratica e progressista del nostro territorio. Mantenere questa continuità con il passato, mentre si abbracciano nuove sfide e opportunità, è cruciale per rafforzare il legame con la comunità e costruire una visione condivisa per il futuro.
Calenzano ieri, oggi e domani. Negli ultimi 70 anni Calenzano ha attraversato una profonda metamorfosi che ha totalmente rimodellato la sua identità. Un territorio quasi totalmente rurale si è trasformato in uno snodo infrastrutturale nevralgico per la Toscana, che ha calamitato attività produttive, logistica e terziario. Per scongiurare un destino da anonima periferia industriale, le amministrazioni del passato hanno promosso un riequilibrio fra le funzioni, rafforzando la funzione residenziale e potenziato i servizi, delineando per la nostra cittadina un profilo urbano ben definito e riconoscibile.
Ormai la parte pianeggiante del nostro territorio è stata quasi totalmente urbanizzata e una ulteriore crescita rischia di alterare i precari equilibri di un contesto già fortemente congestionato.
Invece di fermarsi nella cementificazione del territorio e guidare gli sforzi per il riuso e la riqualificazione dell’edificato esistente, l’Amministrazione uscente ha pianificato di edificare nelle ultime aree rimaste libere da costruzioni nel perimetro urbano. Queste sono scelte per noi profondamente sbagliate, che abbiamo contrastato con forza, avanzando idee e proposte, raccogliendo le firme dei cittadini, senza tuttavia riuscire a cambiarle.
Per questo, in vista delle prossime elezioni comunali dell’8 e 9 giugno, abbiamo ritenuto doveroso avanzare ai cittadini un progetto diverso per la Calenzano del futuro, che vogliamo che sia sostenibile ed inclusiva per davvero, cioè che sia una comunità davvero capace di soddisfare i bisogni dei suoi membri attuali senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare i propri, e che sia una comunità davvero in grado di coinvolgere tutti gli abitanti nei processi decisionali e di assicurare che siano considerate e rispettate le diverse prospettive.
Crediamo che ci sia bisogno, soprattutto adesso, di una rinascita rispetto alla contingenza attuale, di un cambiamento profondo, nella visione e nel metodo di amministrare il nostro Comune. Vogliamo che tutti gli sforzi siano indirizzati a fare di Calenzano un Comune ambientalmente resiliente, socialmente giusto ed economicamente prospero per tutti i cittadini. Soltanto così la nostra comunità potrà costruire una società forte e meglio attrezzata per affrontare le sfide del nostro tempo e creare un futuro più luminoso per le generazioni a venire.
Con la candidatura di Giuseppe Carovani, già sindaco dal 1999 al 2009, mettiamo a disposizione della nostra comunità un bagaglio di esperienza, di dedizione al bene comune e una visione lungimirante, che consentiranno di governare questa fase particolarmente complessa e di promuovere la formazione di una nuova generazione di amministratori, coinvolgendo i tanti giovani che in questi anni si sono avvicinati alla politica locale. Sotto la guida di Giuseppe Carovani, lavoriamo insieme per sviluppare e mettere in pratica un programma che rifletta le esigenze e le aspirazioni della nostra comunità, assicurandoci che ogni voce sia ascoltata e rispettata, ben consapevoli che la diversità di prospettive può portare a soluzioni più innovative e inclusive a che la coesione e l'unità all'interno del collettivo ci permetteranno di affrontare le sfide e di superarle con successo.
Le nostre sfide, dell’Europa e del mondo. Il mondo è molto cambiato in questi ultimi anni. Grandi sfide segnano l’epoca in cui viviamo e anche la nostra comunità, il nostro territorio dovranno farci i conti. La pandemia, le guerre alle porte dell’Europa, la crisi climatica, la crisi energetica, il declino demografico, le migrazioni, le disuguaglianze crescenti e insopportabili, ci hanno messo di fronte alla cruda verità di un mondo fragile, che rischia di implodere su sé stesso se non riesce a cambiare profondamente il modello di sviluppo imperante.
Non ci rassegniamo alla deriva della guerra, alla corsa al riarmo, alla propaganda bellicista, alla continua e crescente tensione internazionale. Vogliamo che ovunque – dall’Ucraina a Gaza - cessino le stragi di civili, le distruzioni di case, scuole e ospedali e si apra la strada ai negoziati, per affrontare e risolvere le cause dei conflitti, per il rispetto dei diritti dei popoli, per una sicurezza condivisa per tutti. E che si affermi un clima di distensione e di dialogo in un mondo sempre più multipolare, per prevenire nuovi conflitti, per il rispetto del diritto internazionale e della libertà dei popoli, per progredire ovunque nell’affermazione dei diritti fondamentali dell’uomo.
Abbiamo bisogno di cooperazione e non di contrapposizione fra paesi e sistemi diversi, per affrontare la minaccia sempre più incombente del cambiamento climatico determinato del sistema di sviluppo incentrato sui combustibili fossili che già adesso sta stravolgendo i cicli naturali e travolgendo anche i nostri territori. La riduzione delle emissioni di anidride carbonica per contendere il riscaldamento globale è un imperativo che ci riguarda tutti, individui e comunità. E anche Calenzano dovrà fare la propria parte, non solo a parole, nello sviluppo delle energie rinnovabili e nell’affermazione di una mobilità sostenibile.
Viviamo in un sistema economico iniquo sempre più dominato da una finanziarizzazione aggressiva, in cui si allargano le disuguaglianze e la ricchezza si concentra in élite sempre più ristrette. Un sistema incapace di produrre, nonostante gli straordinari avanzamenti tecnologici, un miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro della maggioranza della popolazione.
A livello europeo tornano a prevalere regole di bilancio restrittive che si traducono in ulteriori tagli al welfare, facendo salve solo le spese per la corsa agli armamenti: una pura follia. Ad essere colpite sono sempre di più le fasce più fragili della popolazione, disoccupati, precari, anziani, migranti, diversamente abili, ma anche i ceti intermedi, che – soprattutto nel nostro Paese – hanno visto arretrare sempre più il loro potere di acquisto, vedendosi negati diritti essenziali, quali la salute, l’istruzione, la casa, il lavoro.
Non possiamo non guardare con preoccupazione ma anche con realismo al declino demografico in corso, cercando di creare, con servizi adeguati, le migliori condizioni per la formazione delle famiglie. Una società che guarda al futuro deve investire innanzi tutto sui giovani, sui loro talenti, offrendo loro opportunità di costruire il proprio progetto di vita in autonomia. Ma al tempo stesso, visto l’invecchiamento progressivo della popolazione, occorre valorizzare sempre di più il contributo che gli anziani possono dare alla comunità, per garantire una vita attiva e in salute il più a lungo possibile, per prendersi poi cura di chi ha bisogno di aiuto e supporto. Il lavoro di cura non può più essere scaricato solo sulla donna: bisogna promuovere una rivoluzione nella mentalità e nei comportamenti, per scardinare una società ancora profondamente maschilista, in cui la sopraffazione e la discriminazione siano bandite una volta per tutte, verso tutte e verso tutti.
Il nostro impegno. Vogliamo contribuire a ricostruire uno spirito di comunità, una partecipazione diffusa alla vita sociale e civile del luogo dove viviamo. Vogliamo ridurre quel distacco che si è creato fra le persone, implementando le occasioni di ritrovo, di incontro sul territorio, creando una nuova socialità. Vogliamo aiutare circoli, associazioni, volontariato a svolgere il loro ruolo cruciale di animazione della comunità. Con il nostro progetto vogliamo creare nuove opportunità per una partecipazione significativa nei processi decisionali, garantendo l'accesso a servizi e risorse essenziali e affrontando le barriere sistemiche all'inclusione e all'equità. Vogliamo rafforzare la coesione sociale e il senso di appartenenza al territorio, con il fine di salvaguardare il patrimonio naturale e culturale, e anche per prevenire i fenomeni di illegalità, di degrado e di vandalismo diffusi.
Visti i tagli apportati alla finanza locale, le risorse a disposizione dei comuni sono quelle che sono: per questo crediamo che sia fondamentale, cruciale definire con rigore le priorità di spesa, i progetti da portare avanti in un percorso partecipato, che coinvolga il consiglio comunale e gli abitanti. Vogliamo che lo sviluppo economico benefici tutti i membri della nostra comunità, e per questo intendiamo favorire l'imprenditorialità locale, promuovere la creazione di posti di lavoro e garantire un accesso equo alle opportunità economiche.
Ci proponiamo di ridurre la distanza fra cittadini e l’Amministrazione, perché crediamo fortemente nel valore della partecipazione, della dialettica e della condivisione, troppo poco praticati in questi ultimi anni.
Le comunità locali possono e devono tornare ad essere protagoniste di una nuova stagione di impegno civile, per promuovere una cultura della pace, del rispetto per le persone e per l’ambiente in cui viviamo, per contribuire a costruire un mondo più giusto. Un tempo si diceva pensare globalmente, agire localmente. E noi intendiamo cambiare le cose a partire dal luogo in cui viviamo.
Chiediamo ai cittadini di sostenerci con il voto, per affermare una visione lungimirante del futuro di Calenzano, per darci la forza di attuare il cambiamento che proponiamo con questo programma.
AMBIENTE E TERRITORIO
Recuperare e riqualificare il costruito, stop al consumo di suolo
La pianificazione urbanistica è la materia regina fra quelle di competenza del Comune perché riguarda decisioni spesso irreversibili sul futuro del proprio territorio e della comunità.
Negli ultimi cinque anni, a Calenzano si sono scontrate due visioni completamente diverse sul futuro del territorio. Da una parte, quella della attuale maggioranza, che ha optato per una politica che prevede l’edificazione di nuove aree residenziali, commerciali e produttive, andando a saturare le ultime aree rimaste libere. Dall'altra parte la nostra idea che si propone di salvaguardare il territorio, promuovendo il recupero, la riqualificazione e la trasformazione dell'edificato esistente. Un territorio come il nostro ha un enorme patrimonio da recuperare, sia in ambito urbano che extraurbano.
Questa divergenza di vedute è stata la principale causa del fallimento dei tentativi di formare un patto di governo che riunisse tutte le forze del campo progressista.
Il suolo è per noi un bene comune fondamentale, una risorsa esauribile che deve essere protetta dai grandi appetiti speculativi. È ancora più importante salvaguardarlo nelle grandi aree metropolitane come la nostra, perché il suo consumo contribuisce ai cambiamenti climatici e rende il territorio più vulnerabile ai fenomeni di dissesto idrogeologico.
Da oltre un decennio si attende una legge nazionale che azzeri il consumo di suolo inedificato. A livello regionale si sono fatte leggi che si propongono di contenere la cementificazione, ma non sempre poi vengono applicate con il dovuto rigore. Si continua quindi a costruire anche in area a forte rischio idrogeologico, con le conseguenze che abbiamo visto con le alluvioni della scorsa primavera e dello scorso novembre.
Di fronte alle sfide ambientali inedite che ci stanno di fronte, è arrivato il momento di cambiare prospettiva partendo da una riflessione sulla storia del nostro territorio.
Calenzano dal secondo dopoguerra ad oggi è profondamente cambiato. Le foto aeree della fine degli anni ’40 ce lo mostrano come un mirabile mosaico di appezzamenti di territorio rurale con la tipica trama mezzadrile. A partire dalla fine degli anni ’50, con il passaggio dell’autostrada del sole, la parte pianeggiante del territorio ha conosciuto un intenso sviluppo industriale, anche per la classificazione del nostro comune quale “zona depressa” che all’epoca incentivò molte aziende, grandi e piccole, ad aprire la propria attività a Calenzano o a trasferirle dalle vicine Firenze e Prato, per conseguire i vantaggi fiscali. Uno sviluppo tumultuoso che sicuramente portò significative ricadute occupazionali: per molti anni il rapporto tra occupati e popolazione residente è stato fra i più alti di Italia. Ma anche uno sviluppo disordinato e squilibrato che, in assenza in quella fase di strumenti di pianificazione urbanistica, ebbe un forte impatto sul nostro territorio comunale, stravolgendo l’assetto della parte pianeggiante. Per tanti anni Calenzano è stata percepita come anonima periferia industriale tra Firenze e Prato, senza una riconoscibile identità cittadina.
Con la pianificazione urbanistica dal 1965 in poi le amministrazioni che si sono succedute hanno cercato di limitare l’ulteriore sviluppo delle zone industriali, hanno difeso le aree agricole pianeggianti e pedecollinari dalla speculazione edilizia, hanno promosso un riequilibrio delle funzioni a favore di residenza e dei servizi, sulla base di un progetto di città che vedeva nell’asse Donnini-Fogliaia il baricentro di questa opera di ridefinizione urbana.
Oggi quel progetto di città è sostanzialmente giunto a compimento e Calenzano ha conseguito un significativo riequilibrio funzionale, che l’ha resa una cittadina di 18 mila abitanti con una propria identità autonoma, con un assetto urbano più ordinato, con le funzioni di servizio potenziate e riqualificate.
Al tempo stesso aree di grande pregio come Travalle, Pagnelle, Sommaia sono state salvaguardate e la parte centrale della nostra zona urbana, le Carpugnane, salvata dalla cementificazione, si appresta a diventare un grande parco che riconnetterà il centro cittadino con Settimello.
Con la pianificazione urbanistica dei primi anni duemila si volle sancire che la fase di espansione della nostra cittadina si era esaurita e che gli obiettivi di sviluppo andavano ridefiniti come rigenerazione, riconversione e riuso del già costruito, a partire da quelle aree industriali nate e cresciute in contesti incongrui, perché di grande pregio ambientale, come l’area di Dietropoggio. E che le residue aree di sviluppo residenziale delle pianificazioni precedenti non ancora attuate, avrebbero dovuto farsi carico anche della sostenibilità sociale, destinando una quota di alloggi all’affitto agevolato. Purtroppo con le amministrazioni successive, invece di dare seguito a tali scelte nella pianificazione urbanistica, si è optato per la edificazione delle aree libere rimaste inedificate nel tessuto urbano, mediante la politica dei crediti edilizi, e per la monetizzazione degli obblighi di edilizia sociale.
Con il Piano Operativo Comunale approvato dalla ultima Amministrazione si è ulteriormente proceduto nella saturazione urbana - in alcuni casi, come quello dell’Area di Fibbiana, senza nemmeno condizionare l’intervento al recupero di crediti edilizi - andando a prevedere l’edificazione su aree di grande pregio e valenza ambientale ed urbanistica. Lo stesso piano di indirizzo territoriale della Toscana raccomanda di salvaguardare le aree inedificate, affinché nell’area tra Firenze e Prato si eviti di pervenire alla saldatura dell’edificato, che produrrebbe di fatto una unica conurbazione senza soluzione di continuità, per mantenere invece la distinzione delle varie città e il carattere policentrico del sistema urbano.
Noi crediamo che le scelte operate con l’ultimo Piano vadano rimesse in discussione e che si debba salvaguardare non solo il territorio rurale, ma anche le aree di pregio in ambito urbano.
Il dualismo tra città urbanizzata, in cui ogni trasformazione è possibile, e territorio rurale, ove ogni cambiamento è inibito, deve essere superato in una visione di insieme in cui si torni ad abitare e a vivere il territorio nel suo complesso.
Il recupero e la riqualificazione dell’edificato esistente in un territorio come il nostro possono dare ancora tante risposte alle esigenze, sia di natura residenziale che di natura produttiva. Esistono tantissimi capannoni anche di grande taglia inutilizzati da anni. L’area di Dietropoggio è ancora in attesa del completamento del progetto di recupero residenziale. Esistono edifici, coloniche e nuclei rurali disabitati che possono avere una nuova vita e rappresentare importanti opportunità insediative. Abbiamo bisogno di favorire il ritorno degli abitanti nelle frazioni collinari perché un ambiente abitato e presidiato è sicuramente il primo antidoto contro i fenomeni di incuria e di dissesto. Le nostre politiche saranno indirizzate in tal senso, anche garantendo una adeguata accessibilità e alcuni dei servizi connettivi essenziali per la vita di oggi.
Occorre riconnettere l’intera piana fiorentina in un progetto di "città paesaggio" che ricongiunga pianura e collina, città e campagna, in un unico ecosistema. Questo progetto deve basarsi su una ricostruzione ecologica che integri i luoghi di vita, le funzioni e le attività quotidiane con il contesto ambientale, rendendo le relazioni e la mobilità più sostenibili, lasciandosi alle spalle una volta per tutte previsioni infrastrutturali incompatibili, come quella del nuovo aeroporto di Firenze, che rappresenterebbe davvero un punto di non ritorno per gli equilibri ambientali del nostro territorio.
Per quanto ci riguarda lavoreremo alacremente con le altre amministrazioni interessate per questa nuova prospettiva comune promuovendo la partecipazione attiva dei cittadini alle scelte di governo del territorio, non più subite passivamente ma vissute e condivise costruendo una nuova consapevolezza, una nuova visione, una nuova progettualità.
Che fare:
- Effettuare una attenta verifica dello stato di attuazione del Piano Operativo Comunale e procedere ad una variante di salvaguardia che riveda i comparti di nuova edificazione introdotti più recentemente e su cui abbiamo presentato osservazioni, anche con raccolta firme, tutte respinte (lottizzazione industriale a Fibbiana, comparto residenziale in Pagnelle, lotto commerciale in Via Vittorio Emanuele, etc…)
- Valutare il possibile stop al progetto sulla rigenerazione urbana degli alloggi ERP sull’area verde di via Pertini finanziati dal PNRR, fortemente osteggiato da Sinistra per Calenzano e da tanti cittadini, tenendo conto del rischio di non ultimazione nei tempi prescritti dal finanziamento PNRR, causando così la perdita del finanziamento stesso, e delle possibili penali da corrispondere per il recesso del contratto con la ditta appaltatrice.
- Procedere ad una verifica delle convenzioni in essere con i più recenti comparti edificatori per monitorare le scadenze degli alloggi ad affitto agevolato su cui esercitare l’opzione di acquisto
- Sollecitare il completamento del piano di recupero dell’area Dietropoggio, procedendo al contempo al completamento della scuola dell’infanzia e prevedendo la realizzazione di attraversamenti in sicurezza della Strada provinciale Barberinese, al fine di garantire un collegamento pedonale agevole e funzionale con il centro cittadino
- Promuovere il recupero, il riutilizzo e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, sia quello industriale in ambito urbano che quello residenziale inutilizzato o abbandonato, ove necessario, anche con piani di recupero di iniziativa pubblica
- Attivare anche in collaborazione con le associazioni di categoria un sistema di monitoraggio sulle opportunità insediative offerte dal territorio e anche, ove necessario, con piani di recupero di iniziativa pubblica
- Effettuare una verifica ed un ripensamento sulla politica dei crediti edilizi, cioè il trasferimento di volumi incongrui da una parte all’altra del territorio
- Operare una ricognizione sul patrimonio immobiliare comunale o nella disponibilità del Comune per predisporre un piano di utilizzo, con priorità alle funzioni pubbliche, sociali e culturali, garantendo una appropriata manutenzione dello stesso
- Proseguire, in collaborazione con le altre amministrazioni della piana, nell’azione di opposizione alla realizzazione della nuova pista dell’aeroporto di Firenze che, per la sua totale incompatibilità con il contesto urbanistico ed ambientale della piana, pregiudicherebbe il progetto di riequilibrio ambientale incardinato sul parco agricolo della piana.
Un grande patrimonio ambientale da tutelare e valorizzare
La tutela della natura, la difesa dell’ambiente, il contrasto al riscaldamento globale e ai cambiamenti climatici, sono sfide decisive per la sopravvivenza del genere umano. L’attuale modello di sviluppo sta causando danni irreparabili al pianeta: eventi meteorologici estremi, dissesto idrogeologico, inquinamento, perdita di biodiversità e crisi alimentari sono eventi sempre più frequenti che causano milioni di morti ogni anno. Per affrontare questa crisi che si fa sempre più drammatica abbiamo pochissimo tempo ed è quindi necessario un cambiamento culturale epocale. Occorre coinvolgere le persone per farle prendere coscienza delle problematiche ambientali e delle possibili soluzioni. Per questo, è importante creare eventi di informazione e divulgazione scientifica, anche in collaborazione con università ed enti di ricerca, rivolti alla cittadinanza.
Il territorio di Calenzano ha un patrimonio naturale e storico di grande valore, che deve essere salvaguardato e valorizzato, per garantire alle generazioni che verranno la possibilità di vivere in un ambiente sano e sostenibile, in un paesaggio forgiato dalla millenaria interazione fra uomo e natura.
I Monti della Calvana sono un'area naturale di grande valore, che merita di essere tutelata e valorizzata, tuttavia, le semplici norme urbanistiche non sono sufficienti per garantire la sua preservazione, visti i fenomeni di degradazione che rischiano di far scomparire le praterie sommitali ed altre biodiversità tipiche di questo luogo così suggestivo. È necessario attivare nuovi strumenti di tutela attiva, trovando un giusto equilibrio tra le esigenze socio-economiche e quelle ambientali.
La proposta, avanzata recentemente, di istituire una riserva naturale che includa anche i Monti della Calvana, quale strumento in grado di proteggere e valorizzarne le straordinarie valenze ecologiche e ambientali in un contesto di protezione più ampio, è sicuramente interessante e riteniamo meriti di essere approfondita mediante un confronto con i comuni dell'area interessata e mediante una vasta consultazione fra cittadini e associazioni.
Le cave sono state un'importante attività economica nel territorio di Calenzano, ma hanno anche prodotto ingenti danni ambientali, proprio alle pendici della Calvana. Il piano regionale cave indica per il prossimo ventennio quote di materiale da estrarre pari a zero per il nostro bacino, quindi - fatti salvi gli eventuali procedimenti autorizzativi in corso - riteniamo necessario riconsiderare il ruolo delle attività estrattive nel futuro di questo territorio, limitando l’escavazione di ogni eventuale intervento di recupero ambientale allo stretto indispensabile.
La recente alluvione dello scorso novembre ci ha indicato come il nostro territorio sia molto fragile sotto il profilo idraulico ed idrogeologico. Gli investimenti rilevanti effettuati nei primi anni 2000 dall’Amministrazione Carovani per la realizzazione delle casse di laminazione, hanno evitato che anche il nostro territorio venisse allagato. Ma hanno anche evidenziato la stretta interdipendenza fra aree di pianura, aree collinari e montuose e la necessità di un approccio ecosistemico alle politiche di tutela e salvaguardia del territorio. Occorre pensare al territorio come un corpo unico nelle sue complessità e correlazioni. La recente vicenda ha evidenziato quindi come sia sconsiderato procedere nella ulteriore impermeabilizzazione di una pianura alluvionale, sia per nuove infrastrutture incompatibili come la nuova pista aeroportuale che per ulteriori cementificazioni, di varia e diversa destinazione.
Occorre pensare ad un sistema di parchi e aree verdi - quello agricolo della piana, quelli fluviali (Marina, Marinella, Chiosina, Bisenzio), quelli agricoli pedecollinari (Travalle e Sommaia) e quelli montani (Calvana e Monte Morello) - strettamente interconnessi tra di loro, di cui prendersi cura con un approccio ecologico complessivo ed interdisciplinare. In questo contesto una attenta e corretta manutenzione deve essere effettuata sui fiumi con alveo artificiale ma anche sul reticolo fluviale minore, se vogliamo evitare che si ripetano gli episodi drammatici che abbiamo conosciuto.
Visto il continuo alternarsi fra precipitazioni estreme e periodi di prolungata siccità, devono essere attentamente analizzate anche le possibili misure per il trattenimento della risorsa acqua, mediante il ripristino della funzionalità delle serre esistenti.
Nel nostro territorio possiamo oggi prevedere azioni che mirano al benessere della popolazione attraverso la tutela della qualità del paesaggio, i ritmi lenti, un’elevata naturalità, la chiusura dei cicli, la presenza di essenziali servizi eco-sistemici.
Che fare:
- Organizzare eventi di informazione e divulgazione scientifica per la cittadinanza, in collaborazione con università, enti di ricerca pubblici locali e associazioni sui cambiamenti climatici e sulle tematiche di salvaguardia e gestione in maniera sostenibile delle biorisorse, sull’impatto dei diversi stili di vita e di consumo
- Sostenere progetti di educazione ambientale da svolgersi nelle scuole con l'obiettivo di insegnare ai bambini e ai ragazzi i principi dell'ecologia, la sostenibilità e il rispetto per l'ambiente
- Supportare le attività di recupero di percorsi, sentieri, manufatti, sorgenti ed altre emergenze storiche del territorio, la riqualificazione di aree verdi, la tutela di specie animali e vegetali, la promozione di attività sostenibili
- Valorizzare il parco agricolo di Travalle, come testimonianza a cielo aperto della storia rurale del nostro territorio e anche come naturale porta di accesso al parco della Calvana, riqualificandone l’area centrale a fruizione pubblica, migliorandone la segnaletica e la sentieristica
- Istituire il parco agricolo di Sommaia, contesto rurale pedecollinare strutturato dalle storiche trasformazioni dei fondi in epoca lorenese, come naturale porta di accesso a Monte Morello, creando percorsi di accesso pedonale in sicurezza alternativi a via delle Vigne
- Concorrere insieme alle altre amministrazioni interessate alla progettazione e realizzazione del Parco della Piana, quale elemento ordinatore di tutto l’ecosistema di pianura archiviando una volta per tutte il progetto di realizzazione della nuova pista aeroportuale, del tutto incompatibile con il contesto ambientale ed urbanistico circostante.
- Connettere in rete i parchi agricoli sul nostro territorio con il parco agricolo della Piana fiorentina, unendo la salvaguardia del territorio con la difesa della funzione economica dell’agricoltura
- Valorizzare le aree a verde fluviale (Marina, Marinella, Chiosina, Bisenzio) come sistema di connessione fra i parchi agricoli di pianura e pedecollinari con le emergenze naturalistiche e paesaggiste collinari e montane (Calvana e Monte Morello)
- Incoraggiare una frequentazione ecosostenibile del nostro territorio, facilitando la percorribilità della rete dei sentieri, delle strade vicinali e campestri, con un aggiornamento delle carte degli itinerari, con adeguata segnatura e ripulitura per rendere i sentieri fruibili e sicuri per i visitatori, il tutto in collaborazione con associazioni e gruppi trekking del territorio
- Promuovere insieme alle altre amministrazioni locali interessate l’istituzione di forme di protezione più avanzate per i monti della Calvana, un ecosistema peculiare nel contesto appenninico, per preservarne la biodiversità e per garantire l’uso corretto ed una valorizzazione sostenibile di un territorio così fragile. L’adozione di un migliore grado di tutela dovrà avvenire mediante un percorso partecipativo che coinvolga le rispettive comunità
- Recuperare la ex Polveriera quale porta di accesso attrezzata all’area della Calvana preferibilmente per funzioni di ricettività turistica ecosostenibile, con la previsione di spazi adeguati a destinazione pubblica, senza stravolgimenti nell’assetto distributivo degli edifici
- Garantire che i progetti di recupero delle cave dismesse siano strettamente funzionali alla riqualificazione dell'area e alla rimessa a dimora di alberature; il polo estrattivo della Cassiana, di cui è in corso la procedura autorizzativa, dovrà rispettare rigorosamente le prescrizioni della VIA per limitare l'impatto ambientale e i disagi connessi al trasporto.
- Tutelare le aree boscate, promuovendo il corretto utilizzo del patrimonio forestale quale fattore essenziale di riequilibrio ecologico e di prevenzione del dissesto idrogeologico
- Sollecitare gli interventi di rinforzo arginale previsti dal progetto di messa in sicurezza idraulica del torrente Marina
- Verificare che venga effettuata una adeguata manutenzione dei torrenti e del reticolo idrico minore, nel rispetto dei protocolli di intervento a tutela della biodiversità
- Migliorare la sicurezza idrogeologica del territorio, evitando nuovi interventi edificatori su aree ad alta pericolosità idraulica, come Fibbiana
- Completare in accordo con gli enti preposti (genio civile e Consorzio di Bonifica) gli interventi di messa in sicurezza idraulica sul territorio, in particolare in località Travalle, nonché verificare ed eventualmente ampliare, le potenzialità di trattenimento delle piene e di prevenzione di alluvioni delle casse di laminazione presenti sul territorio comunale, studiando anche possibili interventi di riqualificazione ambientale e paesaggistica delle stesse
- Approfondire la possibilità di realizzare interventi di manutenzione straordinaria delle serre e degli sbarramenti sui nostri corsi d’acqua, per migliorarne la capacità di trattenimento delle acque nei periodi di secca
Per una agricoltura sostenibile
Il rilancio di un’agricoltura sostenibile è una delle azioni fondamentali per garantire una efficace tutela del territorio. Occorre promuovere uno sviluppo rurale multifunzionale che consenta una adeguato sostentamento economico alle imprese agricole e stipendi adeguati ai lavoratori. Un'agricoltura che riduca l'uso di fertilizzanti e pesticidi e che diventi campione di una produzione alimentare sana, da valorizzare il più possibile con la filiera corta. Un’agricoltura più sostenibile e aperta alla fruizione e alla conoscenza del territorio rurale, che si proponga il recupero dei tanti fondi agricoli oggi abbandonati, soprattutto in collina. Oltre all’agricoltura tradizionale, occorre promuovere sistemi alimentari locali con nuove forme di produzione sostenibile (fattorie didattiche, cucina locale), promuovere la conoscenza diretta del territorio e del valore delle forme di produzione locale (passeggiate, seminari), valorizzare le attività agrituristiche presenti e stimolarne di nuove.
Anche l’allevamento, se condotto con il dovuto rispetto del benessere animale e del territorio, può rappresentare una significativa opportunità per la produzione di cibo di qualità, per lo sviluppo delle nostre aree interne e collinari e come utile supporto al mantenimento dell’ecosistema.
I boschi che ricoprono buona parte del nostro territorio collinare possono rivelarsi anche essi una importante fonte di sostentamento economico. Tuttavia, per evitare gravi fenomeni di dissesto idrogeologico, occorre sfruttare questa risorsa in modo responsabile e sostenibile. Per questo è fondamentale che i tagli del legname vengano eseguiti secondo i principi di una corretta gestione agroforestale.
La recente creazione del Biodistretto può costituire un primo utile strumento di condivisione con le aziende agricole e le fattorie del territorio, da allargare anche ai piccoli produttori ed alle associazioni del territorio. Uno sviluppo agricolo di qualità ha bisogno anche di investimenti, sarebbe utile pertanto implementare anche un’attività di vero e proprio sportello che aiutasse le aziende agricole ad accedere a contributi e finanziamenti regionali o comunitari.
Le fattorie storiche possono rappresentare un importante motore per una agricoltura sana e di qualità, per la preservazione e valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale del territorio, e potrebbero contribuire a creare un ambiente vivibile e attrattivo, nuove opportunità di lavoro e di insediamento e un futuro sostenibile per le nostre campagne.
Il ritorno degli abitanti sul territorio rurale, anche se si dedicano alla coltivazione di piccoli appezzamenti di terreno solo per l’autoconsumo, può comunque essere un modo per presidiare il territorio e prevenirne l’abbandono. Così come le iniziative di riscoperta e ripristino di fonti, sorgenti e sentieri rappresentano positive esperienze seppur volontaristiche che indicano un ritorno di interesse per la scoperta del territorio.
Le strategie che proponiamo mirano quindi a valorizzare il territorio attraverso lo sviluppo sostenibile dell'agricoltura, la promozione di nuove forme dell'abitare e del vivere il territorio, la tutela dell'ambiente e la diffusione della conoscenza della cultura scientifica.
Con un impegno collettivo e una visione a lungo termine, possiamo costruire un futuro agricolo più sostenibile che valorizzi il territorio, le sue risorse e le sue tradizioni, garantendo al contempo un sistema alimentare sano e sicuro per le generazioni presenti e future.
Che fare:
- Promuovere lo sviluppo di modelli di produzione agricola più sostenibile, favorendo la conoscenza diretta del territorio e dei valori intrinsechi alla produzione locale (fattorie didattiche, cucina locale, passeggiate, seminari etc.)
- Valorizzare le attività agrituristiche esistenti e incoraggiarne la crescita, offrendo esperienze autentiche e immersive a contatto con la natura e le tradizioni locali
- Promuovere lo sviluppo di aziende agricole rinnovate e multifunzionali; creare nuove professionalità legate all’agricoltura e all’imprenditoria sostenibile, opportunità per l’espansione di nuove economie locali che valorizzino le vocazioni della realtà territoriale (olivo ma non solo)
- Proseguire nella valorizzazione dell'olio d'oliva quale prodotto tipico e identitario di Calenzano in stretta collaborazione con le fattorie storiche e con le aziende agricole del territorio, e a tal fine rilanciare la Fiera dell’Olio, anche ampliandone il riferimento territoriale
- Incoraggiare lo sviluppo di altre colture, anche specializzate e di nicchia, con produzioni biologiche e a basso uso di sostanze chimiche, di piccoli allevamenti orientati al benessere animale, in una prospettiva di piena valorizzazione della filiera corta e incoraggiando forme di contatto diretto, a rete con i consumatori
- Creare un mercato agricolo a km. 0 coinvolgendo le aziende del territorio, dando l’opportunità di poter acquistare direttamente i prodotti locali
- Sostenere l'agricoltura di ritorno, favorendo la rimessa a coltura di appezzamenti abbandonati e promuovendo la diffusione di quelle conoscenze che consentano di tramandare una cultura contadina che per secoli ha garantito il mantenimento del territorio
- Favorire lo sviluppo di attività agricole collettive, esperienze di apertura alla comunità, anche mettendo a disposizione fondi agricoli inutilizzati o fabbricati rurali inutilizzati, per incoraggiare la partecipazione alle produzioni agricole locali e alla loro valorizzazione gastronomica
- Mettere a disposizione il Molin del Lice, un'antica struttura agricola abbandonata, per la realizzazione di un centro di valorizzazione e di trasformazione di prodotti agricoli locali, anche accedendo a specifici fondi europei, in cui sia possibile anche offrire ospitalità a canone agevolato ai lavoratori agricoli
- Promuovere e sviluppare nuove forme dell’abitare e del vivere il territorio recuperando aree e ruderi abbandonati, anche attivando una sorta di censimento per avere una visione completa della situazione e pianificare le azioni da intraprendere
- Favorire l’accesso a fondi regionali ed europei per le imprese agricole attraverso un apposito sportello informativo da attivarsi presso il comune, al fine di promuovere la ricerca e l'innovazione in campo agricolo e la valorizzazione delle risorse ambientali
In “cammino” per valorizzare il patrimonio storico-culturale e ambientale
Calenzano è un territorio ricco di storia e natura. Il suo patrimonio storico-ambientale, composto da borghi medievali, castelli, chiese, ville e aree naturali, presenta motivi di pregio che meritano di essere conosciuti e valorizzati. L’offerta turistica a Calenzano è oggi per lo più complementare alla ricettività di Firenze e vive prevalentemente in funzione di essa. Una piccola parte di tale offerta è indirizzata invece a rispondere alle esigenze di ospitalità connesse al sistema produttivo della piana.
Anche le attività agrituristiche sviluppatesi nei decenni sono orientate soprattutto verso un turismo che vede nel capoluogo il suo principale se non esclusivo punto di interesse.
Il fiorire dei "cammini", cioè di percorsi turistici a piedi muove invece da un altro approccio: la scoperta del territorio in modo lento e sostenibile. Negli ultimi anni, i cammini hanno registrato un forte aumento di interesse, sia da parte degli italiani che dei turisti stranieri: questo modo alternativo di conoscere un territorio e le sue valenze può costituire una occasione importante per Calenzano.
Il nostro territorio è già toccato da alcuni cammini, come quello di San Jacopo che da Firenze arriva a Pistoia, Lucca, Pisa e Livorno o quello di Don Milani, che da San Donato arriva a Barbiana, oppure come la via della Lana e della Seta che da Prato conduce a Bologna toccando Valibona, oppure come l’Anello del Rinascimento, che gira attorno a Firenze. Migliorare l’accoglienza e l’ospitalità, valorizzare i potenziali punti di interesse lungo questi percorsi è senz’altro un obbiettivo da perseguire. Tuttavia esiste anche la possibilità di sviluppare nuovi itinerari, che valorizzino anche altre parti pregiate del nostro patrimonio storico-ambientale. A tal riguardo l’appuntamento del giubileo del 2025 può essere una ulteriore occasione da cogliere per implementare queste opportunità.
Negli ultimi anni è molto cresciuta anche sul nostro territorio l’attività escursionistica a cui hanno partecipato con crescente interesse associazioni e cittadini. La recente estensione dei sentieri del CAI con itinerari che partono anche dal nostro territorio è stata senz’altro un fatto positivo da valorizzare e implementare.
Occorre anche intervenire per migliorare la fruizione delle emergenze archeologiche e storiche presenti sul nostro territorio, per arricchirlo ulteriormente di punti di interesse.
Parimenti è importante anche migliorare la recettività degli escursionisti che partecipano ai cammini, con strutture di accoglienza dedicate.
Che fare:
- Promuovere al meglio i “cammini” che interessano il nostro territorio, valorizzando i punti di interesse ed implementando una recettività dedicata, verificando la possibilità di mettere a disposizione posti letto per i viandanti in strutture di proprietà dell’Amministrazione (Mascagni scale) oggi inutilizzate
- Creare nuovi itinerari che collegano i principali siti di interesse sul territorio, valorizzando il collegamento tra il centro cittadino di Calenzano con il Castello di Calenzano e San Donato, ma anche le emergenze storiche sulle colline circostanti
- Sostenere i programmi di attività escursionistiche che interessano il nostro territorio promosse dalle varie associazioni, sollecitandone un coordinamento
- Implementare e migliorare la manutenzione e la segnaletica sui percorsi e la cartellonistica informativa, anche mediante l’ausilio delle moderne tecnologie on line
- Verificare la possibilità di recuperare le mura del castello di Calenzano Alto e le relative pertinenze, nel tratto compreso tra via del Castello e la piazza Il Prato, con un progetto che crei un percorso pubblico ed un'area verde dentro le mura; valutare la possibilità di facilitare il raggiungimento senza uso di auto del borgo di Calenzano alto
- Valorizzare e rendere visitabili i luoghi della scuola popolare di Don Milani a San Donato
- Salvaguardare e valorizzare i ritrovamenti archeologici sul territorio di epoca romana (acquedotto romano a La Chiusa, ritrovamenti resti di edifici in località Fibbiana e valle sotto Montedomini), con un progetto di itinerario che li metta in connessione
- Sostenere il ripristino di antichi ponti e fontanili, il recupero alla fruizione di aree verdi di pregio
- Promuovere la conoscenza del territorio, degli itinerari, della rete di sentieri e strade campestri percorribili con la pubblicazione di una cartografia ad hoc
Qualità dell’aria, verde e parchi urbani
La piana fiorentina è una delle aree dove la particolare conformazione a conca favorisce in determinate condizioni climatiche il ristagno degli inquinanti causando una tra le peggiori qualità dell’aria a livello nazionale. Soprattutto la concentrazione di polveri sottili, generate da traffico e da inquinamento, costituiscono la principale causa di malattie respiratorie per migliaia di persone ogni anno. Con il progressivo ricambio del parco auto circolante e delle caldaie nel corso degli anni il livello di emissioni si è un po’ ridotto, ma l’inquinamento si mantiene stabilmente al di sopra delle soglie raccomandate dall’organizzazione mondiale della sanità provocando comunque lo sviluppo di patologie respiratorie.
In questo contesto già critico alcune zone di Calenzano, sulla base della campagna di rilevazione con stazione mobile effettuata da ARPAT qualche anno fa, evidenziano valori ancora superiori alle centraline fisse che, secondo il modello matematico, dovrebbero essere il nostro riferimento parametrico, avvicinandoci ai valori più elevati della Toscana.
La riduzione del livello dell’inquinamento è pertanto una priorità da perseguirsi mediante una serie di misure sia su scala nazionale che a livello locale, che consentano di abbattere ulteriormente l’esposizione della popolazione agli inquinanti.
Oltre al contenimento delle emissioni del traffico con le limitazioni alla circolazione dei mezzi più inquinanti, occorre migliorare il controllo delle emissioni delle aziende e intervenire per ridurre l’inquinamento, anche al di là del rispetto dei limiti emissivi consentiti, con un positivo coinvolgimento delle imprese in un’opera di costante miglioramento delle tecnologie e dei processi.
Un complesso integrato di politiche può quindi contribuire a migliorare l'aria che respiriamo e l'ambiente in cui viviamo. In particolare di significativa efficacia è il mantenimento e lo sviluppo delle dotazioni arboree in ambito urbano. A tal fine è necessario rivedere anche le politiche di sostituzione in blocco di tipologie di alberature, come i pini, che sono ormai storicamente presenti nelle nostre città e che danno un contributo rilevante alla produzione di ossigeno e alla cattura di CO2. L’implementazione delle alberature nell’ambito dei parchi e delle aree verdi in città deve essere perseguita con costanza, avendo l’accortezza di evitare piantumazioni non assistite da impianti di irrigazione. In questi anni troppo spesso abbiamo visto l’essiccazione di alberi appena piantati ma anche al taglio di alberi malati che poi non sono stati sostituiti. Di particolare utilità ed efficacia per l’abbattimento degli inquinanti ma anche delle isole di calore in estate sono la realizzazione di interventi di forestazione urbana. Sarà posta una cura particolare alla progettazione delle aree verdi, a partire dai parchi di Travalle e delle Carpugnane, di cui a breve partiranno i lavori, e alla tipologia di alberi che saranno impiantati.
I parchi urbani offrono anche importanti opportunità per la socialità e il benessere delle persone. Sono infatti luoghi in cui le persone possono incontrarsi, rilassarsi, fare attività fisica e trascorrere del tempo all'aria aperta.
Che fare:
- Verificare ed eventualmente implementare, in accordo con la regione e le altre amministrazioni della città metropolitana fiorentina, le misure di contenimento degli inquinanti attraverso il controllo della circolazione e del traffico, il ricambio del parco auto circolante con mezzi elettrici e meno inquinanti; promuovere il trasporto pubblico e una mobilità più ecologica; incentivare la sostituzione delle caldaie a metano con pompe di calore al fine di ridurre il complesso delle emissioni
- Rafforzare il sistema di controllo della qualità dell'aria, con il posizionamento di una centralina fissa in corrispondenza delle aree più critiche per l’inquinamento; in particolare, è necessario affrontare e risolvere le criticità di polveri e maleodoranze segnalate dai cittadini nella zona Via Baldanzese / Via Dante Alighieri
- Procedere alla realizzazione dei lotti già appaltati del Parco delle Carpugnane (area umida centrale, passerelle e percorsi, parcheggi, alberature), prevedendo una riduzione dei parcheggi previsti ed impiegando invece le somme risparmiate per aumentare la dotazione di alberi; crediamo inoltre necessario rivedere anche i lotti successivi, riducendo le attrezzature e gli edifici di servizio - in quanto non necessari in tale quantità - e anche la suddivisione in appezzamenti separati da recinzioni e affidati in gestione a terzi, con una complessiva rivisitazione progettuale che tenga conto della reale vocazione dell'area
- Riqualificare e completare l’area a verde pubblico del parco di Travalle, migliorandone la manutenzione, spostando gli arbusti sopravvissuti, creando una zona ombreggiata e dei prati frequentabili, introducendo anche nuove attrezzature (panchine, tavoli etc); implementare e collegare meglio la rete delle ciclabili, dei sentieri e delle strade campestri, migliorando la segnaletica e la cartellonistica descrittiva; aprire un confronto con le associazioni sul recupero e sul riuso del Molino di Valigari e del Molin del Lice
- Contribuire alla realizzazione del Parco agricolo della Piana in un’ottica di stretta interconnessione con le altre aree agricole di pianura e di collina e con le aree verdi lungo i fiumi e nei parchi urbani, anche attraverso una rete di piste ciclabili che consenta la fruizione di tutto l’ecosistema attraverso la mobilità dolce e sostenibile. Il Parco è naturalmente incompatibile con la realizzazione della nuova pista aeroportuale di Firenze, che continueremo pertanto ad osteggiare in ogni sede anche nella più recente versione progettuale
- Rivedere gestione e manutenzione del verde pubblico, cercando anche in fase di bando e/o contratto di appalto di inserire parametri che permettano di innalzare il livello generale di manutenzione selezionando aziende qualificate
- Implementare le aree di forestazione nel territorio urbanizzato, in particolare nei pressi dell’autostrada e in prossimità del centro cittadino, creando vere e proprie barriere verdi con essenze che possano abbattere le polveri sottili
- Tutelare gli alberi come risorsa preziosa per la città, migliorandone il monitoraggio e la cura, con una appropriata azione di potatura, una costante innaffiatura nelle stagioni più secche, una verifica più frequente del loro stato di salute, anche avvalendosi delle tecnologie più avanzate; superare gli interventi massivi di abbattimenti di piante ad alto fusto quali i pini messi in atto in questi anni, adottando le soluzioni più avanzate e innovative per risolvere il problema delle radici affioranti; aggiornare e rivedere il regolamento per la gestione del verde; in caso di abbattimenti sostituire con piante di dimensioni adeguate
- Migliorare le manutenzioni dei prati, delle siepi e delle aiuole innalzando per quanto possibile il livello di qualità e di decoro, anche con una seppur parziale reinternalizzazione del servizio, procedendo all’assunzione di figure qualificate di giardinieri che integrino e verifichino il lavoro svolto dalle imprese appaltatrici
- Implementare e diversificare le attrezzature di gioco nelle aree a verde pubblico del nostro territorio, che ne sono state per lungo tempo sprovviste a causa di un improvvido intervento di rimozione delle vecchie dotazioni; garantire una costante e accurata manutenzione ordinaria e straordinaria di giochi, tavoli e panchine; provvedere ad installare una fontanella funzionante in ogni giardino pubblico
- Procedere alla realizzazione di nuove aree di verde pubblico in località il Molino (area tabernacolo) e in località La Chiusa, nell’area espropriata in prossimità della rotatoria
Mobilità sostenibile e trasporto pubblico
I trasporti sono responsabili del 16% delle emissioni globali di CO2 oltreché dell’inquinamento da polveri sottili e da biossido di azoto delle nostre città. Questa è una delle emergenze ambientali più urgenti, che deve essere affrontata con determinazione e lungimiranza.
In particolare Calenzano, essendo attraversato dalla A1 e trovandosi in una posizione strategica tra Prato e Firenze, subisce un grande traffico di attraversamento, in alcune ore del giorno fortemente congestionato. Inoltre la presenza di molte frazioni nelle zone collinari costringe coloro che vi abitano a muoversi in auto per mancanza di alternative valide. Per ridurre le emissioni dei trasporti, è necessario promuovere l'uso dei mezzi pubblici, ridurre il traffico privato, incentivare la mobilità dolce e convertire il parco auto verso l'elettrificazione.
Occorre creare le condizioni affinché possa essere scardinato il modello di mobilità basato solo ed esclusivamente sull'auto privata. Tenendo conto che gli spostamenti prevalenti sono quelli di prossimità compresi tra gli zero e dieci chilometri, la mobilità dolce e l’intermodalità possono rappresentare una valida risposta, se opportunamente incentivati.
Guardiamo con interesse anche alle esperienze in corso in molte città europee di accesso gratuito al servizio di trasporto pubblico per i residenti. Politiche di incentivazione e sostegno alla domanda possono consentire di ampliare significativamente le fasce di utenza e garantire una diminuzione del traffico e dell’uso dell’auto privata.
L'evoluzione tecnologica rende possibile una rivoluzione nel settore, che in prospettiva potrà garantire il diritto alla mobilità per tutti senza inquinare. Positiva a tal riguardo l’attivazione dell’APP che consente di acquistare i biglietti e di monitorare l’arrivo degli autobus.
Tuttavia oggi i mezzi pubblici faticano a soddisfare al bisogno di mobilità, soprattutto in un territorio come il nostro, con punti di partenza e di destinazione molto articolati sul territorio.
Il servizio di trasporto pubblico risulta non totalmente adeguato a garantire gli spostamenti delle persone in tempi accettabili e anche la sua affidabilità è stata messa in discussione dai frequenti disservizi che si sono registrati con l’affidamento ad Autolinee Toscane.
Di fronte a questo quadro così critico della mobilità e dei servizi, per il cittadino comune risulta incomprensibile come la politica regionale continui a privilegiare il potenziamento dello scalo di Peretola, invece di investire nella rete ferroviaria regionale e sul miglioramento del servizio e dei collegamenti da e verso la costa.
Ma è urgente attivare un potenziamento del servizio ferroviario ed un incremento delle fermate a Calenzano, in attesa che venga attivata la cosiddetta metropolitana di superficie fra Firenze e Pistoia, prevista alla fine dei lavori di sottoattraversamento dell’alta velocità a Firenze.
È inoltre necessario migliorare l'intermodalità, creando un'integrazione tra i diversi mezzi ed il trasporto pubblico. La realizzazione dell’hub intermodale di Pratignone è quindi una priorità, da sollecitare a Regione e Città Metropolitana. Così come l’attivazione di una navetta fra questa ed il centro abitato di Calenzano.
Negli ultimi decenni le amministrazioni di Calenzano hanno creato una estesa rete di piste ciclabili. La realizzazione in corso della ciclabile Calenzano Carraia implementerà questo quadro positivo, seppur da completare, a cui è necessario accompagnare l’installazione di rastrelliere e parcheggi di bici in sicurezza. Occorre adesso invogliare i cittadini a lasciare l’auto a casa – quando possibile – per andare a piedi o in bicicletta, cercando di replicare il successo ottenuto con il piedibus per gli spostamenti a piedi degli alunni verso le scuole primarie.
Sul fronte del traffico si rende necessario procedere con l’attuazione delle previsioni del PUMS riguardo a ZTL per i camion e istituzione zone 30 nei centri abitati, ma anche a realizzare in modo più sistematico gli attraversamenti pedonali in sicurezza, anche con strisce rialzate e sormontabili, per ridurre la velocità.
Sono ancora molte le barriere architettoniche presenti sul nostro territorio che limitano la libertà di movimento di persone con disabilità, anziani e famiglie con passeggini; è necessario intervenire su tutte le strutture pubbliche e private per una messa a norma completa della nostra città.
Riguardo alle infrastrutture stradali è necessario sollecitare il completamento in tempi certi della riqualificazione delle carreggiate in direzione nord dell’A1, visto i disagi che scaricano sulla strada provinciale Barberinese le frequenti interruzioni del traffico autostradale e le chiusure ai caselli, nonché la realizzazione del nuovo ponte a sud di Carraia, come previsto dagli accordi con Società Autostrade.
Infine è prioritario chiedere il miglioramento della viabilità intercomunale, rimuovendo le attuali strozzature dell’asse viario Mezzana – Perfetti Ricasoli, al fine di decongestionare la viabilità locale.
Che fare:
- Richiedere alla Regione di aumentare la frequenza, soprattutto nelle ore di punta, delle fermate dei treni nelle stazioni di Pratignone e di Calenzano, ad oggi del tutto insufficienti
- Sollecitare l’eliminazione delle barriere architettoniche alla Stazione di Calenzano
- Sollecitare la realizzazione dell’hub intermodale a Pratignone previsto dal piano della mobilità sostenibile metropolitano, con la realizzazione della viabilità di collegamento da via di Prato e dei nuovi parcheggi sul lato nord della ferrovia
- Migliorare il trasporto pubblico, sollecitando il superamento dei disservizi, verificando la possibilità di un aumento delle corse anche in orario notturno
- Prevedere l’introduzione di un bus navetta dalla stazione di Pratignone al centro cittadino e a Settimello
- Potenziare i collegamenti bus con la stazione di Calenzano, Campi Bisenzio verificando la possibilità di un servizio che raggiunga anche Signa
- Verificare la funzionalità del servizio di trasporto pubblico nelle frazioni a nord, soprattutto la frequenza negli orari di rientro da scuola o da lavoro, e prevedere forme di perequazione economica del costo di biglietti e abbonamenti, soprattutto per gli studenti oggi svantaggiati
- Rendere il trasporto pubblico più accessibile e conveniente, in modo da incentivare il suo utilizzo, sperimentando interventi di sostegno e promozione della domanda di trasporto pubblico, con facilitazioni per gli spostamenti non ripetitivi e in orari non di punta, guardando alle esperienze di accesso gratuito sperimentate in molte città europee
- Promuovere la mobilità dolce, completando e riqualificando - là dove necessario - la rete delle piste ciclabili; verificare in particolare la possibilità di realizzare un percorso ciclabile su Via Puccini dal Donnini fino a raggiungere in sicurezza il complesso scolastico di Via Mascagni
- Interconnettere la rete ciclabile comunale con il collegamento ciclabile Firenze Prato e con i percorsi ciclabili nei comuni contermini
- Incentivare l'uso della bicicletta anche realizzando una mappa del territorio con i percorsi, per implementarne la conoscenza
- Istallare rastrelliere o posteggi più sicuri per le biciclette al fine di prevenirne il furto, verificando la possibile realizzazione di bici-park presso le stazioni ferroviarie
- Verificare l’andamento del servizio di bike sharing sul territorio comunale e valutare la possibilità di implementazione con un servizio in forma associata con i comuni contermini
- Promuovere l'acquisto di veicoli elettrici anche sollecitando l’estensione delle stazioni di ricarica sul territorio
- Dare attuazione al PUMS introducendo finalmente la ZTL per camion e le zone 30 nel centro abitato, nonché realizzare gli attraversamenti pedonali in sicurezza con rialzamento delle strisce al fine di ridurre la velocità
- Recuperare i ritardi per l’eliminazione sistematica di tutte le barriere architettoniche sul territorio, a partire dalla realizzazione dell’ascensore alla stazione di Calenzano, fino alla messa a norma dell’ultimo dei marciapiedi
- Sollecitare il completamento delle carreggiate in direzione nord dell’A1, al fine di attenuare i disagi sulla strada provinciale barberinese per frequenti interruzioni del traffico autostradale e le chiusure ai caselli
- Sollecitare la realizzazione del nuovo ponte a sud dell’abitato di Carraia previsto negli accordi con Società Autostrade
- Sollecitare la ripresa in carico da parte della Città Metropolitana del tratto finale della SP8, declassificato dalle amministrazioni precedenti per consentire maggiori edificazioni in località Fibbiana, e richiedere il passaggio nelle sue competenze della galleria urbana del Colle, verificando eventualmente la possibilità di una riclassificazione a strada di interesse regionale dell’intera Barberinese, visto il ruolo di supplenza che frequentemente deve svolgere in occasione delle interruzione del traffico autostradale
- Richiedere il completamento della Mezzana Perfetti Ricasoli, con il superamento delle strozzature che la ostruiscono, aprendo una interlocuzione con i Comuni interessati, la città metropolitana la Regione Toscana e l’ANAS
- Esprimere contrarietà alla riapertura della Strada Provinciale Legri-Carlone, per la totale inadeguatezza della SP107 a sostenere un traffico superiore a quello attuale e per l’inevitabile ulteriore congestione del traffico all’imbocco della Barberinese sulla Via di Prato
- Potenziare le aree a parcheggio a Settimello e in Località La Chiusa
- Prevedere la realizzazione di brevi raccordi stradali per rendere più funzionale e sicura la viabilità minore
- Garantire una adeguata manutenzione della rete stradale, ciclabile e pedonale, anche di quella a servizio delle frazioni collinari, per garantire una circolazione in sicurezza su tutto il territorio comunale
- Proseguire nell’azione di riqualificazione delle piazze sia nel centro cittadino che nelle frazioni
- Effettuare una attenta verifica sulla funzionalità e sicurezza dei sensi unici attualmente in vigore
- Apertura di un dialogo con i Mobility Manager delle aziende di Calenzano al fine di migliorare l’accessibilità delle aree industriali e incentivare la mobilità sostenibile.
Transizione energetica e economia circolare
Il mondo ha la febbre. Le temperature globali si innalzano a un ritmo mai visto prima. Il quadro delineato dagli ultimi due rapporti dell’IPCC, l'organismo scientifico dell’ONU, che studia l’impatto dei cambiamenti climatici, sono chiari: la posta in gioco per il nostro pianeta, per le persone e per gli ecosistemi non è mai stata così alta.
Abbiamo vissuto recentemente anche sul nostro territorio eventi estremi, che hanno provocato alluvioni e danni ingentissimi.
E il futuro dipende da noi, non dal clima. È indispensabile che si affermi quanto prima un nuovo modello di sviluppo su scala globale non più basato sull’ipersfruttamento delle fonti fossili e delle risorse naturali. La conferenza di Parigi ha definito un’agenda di interventi che la comunità internazionale e le autorità locali devono adottare per evitare la catastrofe. La COP28 di Dubai ha fatto qualche timido passo in avanti, ma se vogliamo evitare il superamento di 1,5 gradi di aumento della temperatura occorre che tutto il mondo acceleri sulla decarbonizzazione. Con fatti concreti, non a parole. Le rinnovabili a livello mondiale stanno crescendo in modo esponenziale, ma non ovunque. In Italia siamo indietro sugli obbiettivi al 2030 e se continuiamo di questo passo non ce la faremo.
Efficienza energetica, sviluppo delle fonti rinnovabili, lotta alla deforestazione, economia circolare, riduzione del consumo di suolo: ogni comunità locale, ogni individuo può e deve fare la propria parte.
Calenzano sulle rinnovabili non parte da zero: gli impianti fotovoltaici sulle scuole e sugli edifici pubblici realizzati nel precedente decennio hanno consentito al Comune di autoprodurre una buona fetta dell’energia elettrica consumata, con importanti risparmi per l’Amministrazione. Tuttavia a livello di impianti privati Calenzano è più indietro rispetto ad altri comuni anche vicini e le potenzialità di sviluppo delle rinnovabili, a partire dall’ambito urbano, sono enormi.
La nostra è una realtà industriale importante con elevati consumi elettrici ed energetici. Le emissioni di CO2 stimate ad abitante sono quasi il doppio a Calenzano rispetto al dato nazionale.
La presenza nel territorio comunale di oltre un milione di metri quadri di tetti di capannoni industriali e commerciali rappresenta una importante opportunità per lo sviluppo del fotovoltaico. Coprendo anche solo una parte di questi tetti con i pannelli fotovoltaici si può rispondere al fabbisogno elettrico di tante famiglie e di una parte delle imprese di Calenzano.
Se alle coperture industriali aggiungiamo piazzali, parcheggi ed edifici pubblici, condomini le potenzialità di sviluppo della generazione elettrica da solare in ambito urbano si possono ampliare notevolmente. Il basso costo di realizzazione di impianti fotovoltaici consente oggi di avere anche un ritorno dell’investimento in tempi ragionevoli.
Le Comunità Energetiche Rinnovabili sono una importante occasione per un coinvolgimento dei cittadini e delle imprese in un percorso di implementazione della produzione di energia da fonti rinnovabili e di condivisione sul territorio stesso dell’energia pulita che viene prodotta.
Un’altra importante leva di riduzione delle emissioni di CO2 è rappresentata dagli interventi di efficientamento energetico dei processi industriali e degli edifici. Purtroppo a Calenzano gli interventi di riqualificazione energetica effettuati con il superbonus hanno riguardato solo una piccola parte di edifici, perlopiù condomini. La sconfessione di tale strumento e la cancellazione della cessione del credito da parte dell’attuale governo, senza prevedere misure diverse, hanno determinato un forte arresto delle ristrutturazioni, che invece sono estremamente necessarie visto anche la vetustà del nostro patrimonio edilizio. In questo contesto più difficile, anche l’Amministrazione può fare la propria parte procedendo negli interventi di riqualificazione energetica sugli immobili di proprietà, a partire dai plessi scolastici.
Infine un altro importante passo nella riduzione dell’impronta di carbonio della nostra comunità potrà avvenire con il passaggio anche del nostro comune al metodo della tariffa corrispettiva per il pagamento del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Una evoluzione che, se ben gestita attraverso una campagna di sensibilizzazione diffusa, indurrà a comportamenti virtuosi e produrrà una riduzione dei rifiuti solidi urbani ed un risparmio per gli utenti.
Occorre in generale che il comune non si accontenti di redigere solo documenti ma operi concretamente facendo la propria parte e sollecitando cittadini, imprese, operatori del settore, a fare la loro.
Che fare:
- Sostenere la nascita e lo sviluppo delle comunità energetiche, a partire da quelle già costituite ed operative sul territorio, creando le migliori condizioni affinché possano affermarsi sia come adesioni di cittadini ed imprese, sia come implementazione degli impianti a loro disposizione, nel rispetto della pluralità delle diverse esperienze
- Avviare una campagna di sensibilizzazione rivolta a tutti, cittadini ed imprese, per informare delle opportunità e dei vantaggi che la partecipazione o la costituzione di una CER può riservare a chi vi aderisce
- Sensibilizzare sull’importanza e sui vantaggi di avvalersi di un impianto di energia rinnovabile, soprattutto se si combina l’autoconsumo con la messa in disponibilità ad una CER
- Verificare la possibilità di rivedere, in accordo con la Soprintendenza, i criteri per la realizzazione di impianti fotovoltaici in aree dove vige un vincolo paesaggistico panoramico, superando prescrizioni che per la loro onerosità rendono oggi non conveniente la realizzazione degli impianti
- Predisporre uno schema tipo di accordi e un bando rivolto a cittadini ed imprese per censire i tetti e le aree potenzialmente vocate e disponibili per la realizzazione di impianti fotovoltaici, in proprio o in concessione a terzi
- Predisporre un piano per lo sviluppo del fotovoltaico sui tetti, su parcheggi e su altre aree proprietà dell’Amministrazione, oppure acquisite in disponibilità mediante accordi, convenzioni o concessioni
- Selezionare operatori del settore disponibili ad effettuare investimenti in impianti e a metterli a disposizione delle CER, mediante affitto delle superfici o accordi con i consumatori
- Verificare la possibilità di sviluppare un progetto di efficientemente energetico degli edifici e di sviluppo delle rinnovabili, da ripagarsi con i risparmi energetici conseguiti, in collaborazione con operatori pubblici del settore energetico
- Accompagnare l’attivazione della tariffa puntuale con una vasta campagna di informazione e sensibilizzazione, affinché l’introduzione del nuovo metodo di determinazione del pagamento per il servizio di smaltimento dei rifiuti, rappresenti davvero un salto di qualità nella riduzione dei rifiuti, grazie ai comportamenti virtuosi di cittadini ed imprese; importante che l’introduzione del nuovo sistema di conferimento non lasci maglie aperte a comportamenti scorretti, quali l’abbandono dei rifiuti al di fuori degli appositi contenitori, che vanno prontamente ed efficacemente repressi
- Sviluppare ulteriormente, su scala locale, l'economia circolare quale sistema integrato di azioni volte a favorire il riuso delle materie e degli oggetti con il sostegno a progetti finalizzati in tal senso sul territorio (proposta recupero RAER per ex stabilimento GKN)
- Promuovere l'utilizzo dell'Ecostazione come centro per una differenziazione ancora più puntuale dei rifiuti, favorendo la raccolta differenziata di materiali
- Organizzare campagne informative per educare i cittadini sulle diverse tipologie di rifiuti e sulle modalità di conferimento corretto, incentivando comportamenti virtuosi volti alla riduzione degli imballaggi, soprattutto di materie plastiche, in coerenza con le nuove direttive comunitarie in materia
- Valutare la possibilità di implementare un sistema di scambio e riuso degli oggetti ancora in buone condizioni, prima che diventino rifiuti
- Contrastare con una ancora più efficace attività di controllo del territorio il fenomeno dell’abbandono incontrollato di rifiuti, che deturpano i nostri boschi, i bordi delle strade ed i nostri fiumi
- Implementare il numero dei cestini sul territorio, inserendo anche quelli attrezzati per la differenziata
- Promuovere ed estendere le iniziative di sensibilizzazione ambientale rivolte ai ragazzi delle scuole e alla popolazione tutta come “Puliamo il mondo”, coinvolgendo le associazioni del territorio
SERVIZI ALLA PERSONA
Uno Sport per tutti
La pratica sportiva è un fattore fondamentale per la crescita sana ed equilibrata dei nostri ragazzi e per il benessere delle persone. Le opportunità offerte dalle numerose associazioni sportive presenti sul territorio sono cresciute in modo significativo negli ultimi decenni, anche grazie ad una diffusa impiantistica.
E’ necessario che siano valorizzate tutte le discipline sportive con apertura anche a pratiche sportive non ancora presenti sul territorio. Occorre inoltre garantire una adeguata e corretta gestione, fruizione e manutenzione di tutti gli impianti, attivando specifici protocolli con regole chiare e un dialogo costante fra Amministrazione, gestori e società sportive. A tal fine è necessario il rilancio della consulta dello sport, quale luogo di confronto fra i vari attori.
Sul versante impiantistico occorre riuscire a dare risposta alla carenza di strutture polivalenti affinché le associazioni sportive possano svolgere al meglio la loro attività; è prioritario completare la realizzazione della nuova piscina olimpionica e realizzare una struttura dedicata a pallavolo e pallacanestro, non trascurando tuttavia la possibilità di migliorare gli impianti e le attrezzature all’aperto dislocati nelle aree verdi, prevedendone anche una loro gestione che tuttavia garantisca anche la libera fruizione.
Che fare:
- Portare a compimento la realizzazione della nuova piscina olimpionica, con adeguata valorizzazione anche degli spazi esterni per la fruizione estiva
- Realizzare una nuova struttura sportiva nei pressi del palazzetto dello sport dedicata a pallavolo e pallacanestro, agibile per il pubblico spettacolo
- Riqualificare la palestra di Settimello, creando le condizioni per un suo utilizzo per le competizioni agonistiche
- Promuovere una corretta fruizione degli impianti, al fine di preservarne al meglio la funzionalità, garantendo una adeguata, costante e tempestiva manutenzione
- Favorire e sostenere programmi di attività che abbiano l'obiettivo di proporre percorsi sportivi diretti a persone con disabilità, siano esse fisiche e/o psichiche
- Promuovere lo sport all’aperto, realizzando spazi e percorsi attrezzati nelle aree a verde pubblico e nei parchi per la libera pratica sportiva all’aperto (spazi polivalenti, percorsi vita, circuiti ciclabili, itinerari per camminate e trekking appositamente segnalati etc.)
- Prevedere spazi pubblici esterni in prossimità delle strutture sportive per tenere insieme sport e aggregazione
- Facilitare il riutilizzo di strutture industriali dismesse per attività sportive
- Ridefinire le modalità di gestione e di accesso alle strutture sportive, ripristinando un sistema di contributi comunali erogati sulla base di criteri oggettivi, anche al fine di conseguire una maggiore perequazione fra le associazioni e ridurre lo svantaggio di chi non ha strutture in gestione
- Rilanciare il ruolo della Consulta dello sport, come luogo di confronto fra Comune e associazioni sportive, come luogo di confronto sulle scelte dell’amministrazione e di conoscenza delle attività portate avanti dalle società sportive
Per una scuola aperta ed inclusiva
L’istruzione è per noi un diritto universale, garantito dalla nostra Costituzione. E la scuola è il “bene comune” per eccellenza, il contesto in cui si formano le generazioni di domani e per questo è fondamentale che sia un luogo sempre più idoneo a garantire l’apprendimento, la crescita personale e lo sviluppo delle competenze di tutti, senza alcuna discriminazione.
Negli ultimi decenni, la scuola pubblica ha subito un continuo attacco, con tagli economici ingenti e riforme discutibili. Questo ha portato ad una mutazione del ruolo della scuola, che ha assunto logiche sempre più aziendalistiche e svilito il ruolo degli insegnanti.
La scuola deve tornare ad assolvere al suo compito prioritario: concorrere all'educazione, cioè a formare uomini e donne con un proprio bagaglio culturale e con gli strumenti critici per diventare i cittadini consapevoli di domani.
Una scuola di tutti e di ciascuno, che non lasci indietro nessuno, che stimoli l’impegno degli studenti, valorizzi lo sviluppo di conoscenze e competenze, che assecondi inclinazioni ed interessi, che aiuti a superare le situazioni di fragilità, ad acquisire autonomia, che concorra ad educare alla pace ed al rispetto degli altri, delle diversità, dell’ambiente, che prevenga e contrasti i casi di bullismo.
Una scuola sempre più aperta alla comunità che favorisca l’incontro tra scuola, comunità e territorio, che promuova la conoscenza di Calenzano, della sua storia, delle sue valenze, del suo ricco tessuto associativo, delle opportunità che questo offre.
Così come è importante che il comune continui a garantire e valorizzare attività di forte rilevanza educativa quale il piedibus, garantito grazie all’impegno di tanti volontari accompagnatori e delle associazioni del territorio e che ha visto un crescente successo di partecipazione negli anni. Valuteremo la possibilità di sviluppare analoga progettualità rivolta agli studenti delle medie per incentivare gli spostamenti a piedi, in autobus e in bicicletta sulla rete delle piste ciclabili.
Riteniamo fondamentale che l'Amministrazione garantisca scuole adeguate e ben mantenute, attraverso un programma di interventi che risolva le criticità esistenti in alcuni plessi e migliori spazi ed attrezzature per una didattica moderna e innovativa. Per questo, è necessario elaborare un piano dell'edilizia scolastica, che tenga conto degli spazi disponibili e dell’andamento della popolazione scolastica.
Anche alla luce del tendenziale calo delle nascite e della stagnazione della popolazione residente riteniamo che si debba rivedere l'attuale piano triennale dei lavori pubblici, verificando la effettiva necessità della realizzazione della nuova scuola primaria alla Fogliaia, e riguardo al plesso scolastico di Settimello, rivalutando ipotesi progettuali alternative alla demolizione e ricostruzione dell'intero complesso.
Il piano dell'edilizia scolastica deve essere elaborato attraverso un percorso partecipativo che coinvolga consiglio comunale, istituzioni scolastiche e territorio.
Che fare:
- Ripristinare la fornitura di libri di testo gratuiti a tutti gli studenti della scuola primaria, analogamente a quanto avviene in tutti gli altri comuni, per riaffermare il concetto che la scuola non è un servizio ma un diritto universale
- Contribuire a contrastare la dispersione scolastica garantendo i servizi di supporto e assistenza agli studenti in difficoltà e promuovendo l'inclusione sociale e scolastica di tutti gli studenti, indipendentemente dalle loro condizioni personali o sociali; consentire l’accesso a tutti alle opportunità formative complementari e facilitare il proseguimento degli studi anche dopo la scuola dell’obbligo con una appropriata attività di orientamento
- Migliorare la copertura con i servizi educativi per garantire pari opportunità di fruizione scolastica e supporto alle famiglie di studenti con diversabilità e promuovere progetti di sensibilizzazione degli studenti in merito all'approccio al compagno diversabile, con il supporto e la competenza del personale ASL ed educativo che ogni giorno lavora in questa realtà
- Garantire un adeguato sostegno psicologico alle situazioni di fragilità, notevolmente aumentate negli ultimi anni, prevenire e contrastare i fenomeni di bullismo
- Favorire e sostenere l’apertura della scuola alla comunità, al fine di promuovere la conoscenza della storia, delle valenze naturali e paesaggistiche, delle risorse e opportunità che offre l’ambiente in cui viviamo e per favorire l’incontro con le associazioni culturali, sportive e di volontariato presenti sul territorio
- Garantire a tutti gli studenti l'accesso ai servizi della mensa, del trasporto scolastico, del pre e post scuola, come un'occasione educativa per la crescita e l'acquisizione di stili di vita sani e di rapporti sociali corretti promuovendo l'educazione alimentare, la filiera locale dei prodotti delle mense, il recupero e il riutilizzo degli alimenti non consumati, il contenimento, il riciclaggio e lo smaltimento corretto dei rifiuti
- Valorizzare ulteriormente il piedibus, come buona pratica di mobilità quotidiana sostenibile, che aiuta a contenere le emissioni di inquinanti e incentivare il raggiungimento della scuola media a piedi, in bici o in autobus da parte degli studenti, anche creando una rete di itinerari sicuri, da utilizzarsi anche nel tempo libero
- Promuovere l'educazione civica, per formare cittadini consapevoli e responsabili, anche con lo studio della Costituzione e di episodi della Resistenza che hanno interessato il nostro territorio
- Sostenere lo sviluppo delle tecnologie digitali in ambito didattico, per rendere l'apprendimento più coinvolgente e accessibile
- Promuovere la cultura e l'arte nelle scuole, per formare cittadini creativi e sensibili, a partire da teatro e musica
- Continuare nel sostegno ai Centri estivi organizzati sul territorio, favorendo l’accesso a tali servizi anche per quelle famiglie che versano in maggiori difficoltà economiche
- Effettuare una verifica delle previsioni del piano triennale delle opere pubbliche alla luce dei dati relativi alla popolazione scolastica, fortemente ridimensionati dal calo strutturale delle nascite, rivalutando la necessità di costruire la nuova scuola elementare alla Fogliaia e riconsiderando l’intervento di demolizione e ricostruzione totale del plesso di Settimello per valutarne pro e contro rispetto ad un intervento di ristrutturazione, con miglioramento sismico, riqualificazione energetica e di eventuale parziale ampliamento e riorganizzazione degli spazi
- Definizione di un piano pluriennale dell’edilizia scolastica che quantifichi correttamente il fabbisogno di aule in tutti i plessi sulla base all’andamento della popolazione scolastica anche per singola frazione, verifichi gli spazi disponibili e la loro adeguatezza allo svolgimento di una didattica moderna, i possibili interventi per giungere ad una migliore e razionale dotazione per tutti gli ordini di scuola presenti
Potenziare i servizi per la prima infanzia
A Calenzano sono presenti diversi servizi educativi per l'infanzia, sia comunali in appalto, sia convenzionati, sia privati accreditati che danno nel loro complesso una risposta importante al fabbisogno educativo della prima infanzia e alle necessità di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle famiglie, arrivando a coprire circa il 60% della potenziale domanda.
Tuttavia, il positivo provvedimento varato nel 2023 dalla Regione Toscana denominato “Nidi Gratis” che finanzia l’accesso gratuito ai servizi nido per le famiglie con ISEE al di sotto dei 35 mila euro, ha determinato un sensibile aumento della domanda. Si è quindi creata una lista di attesa di decine di famiglie che non hanno trovato risposta.
L’ampliamento dei servizi per l’infanzia è pertanto una nostra priorità, a cui vogliamo dare una risposta procedendo verso la riattivazione di un nido a gestione diretta del Comune, nell’ambito di un servizio integrato concepito per una continuità educativa per la fascia zero-sei. A tal proposito potrebbe essere valutata la possibilità di utilizzare con questo scopo il plesso ancora in costruzione in località Dietro Poggio. L’attivazione di un nido comunale a gestione diretta integrato con la scuola dell’infanzia, riteniamo possa avvenire in sinergia con altri comuni della Piana, nell’ambito di una gestione associata del servizio che consenta di beneficiare delle necessarie economie di scala.
Riteniamo infine molto positiva l’attivazione del coordinamento pedagogico e gestionale dei servizi all'infanzia e delle politiche zero-sei a livello zonale. La continuità tra i diversi servizi educativi, dal nido alla scuola dell'infanzia, è importante per garantire una crescita armoniosa e un apprendimento efficace per i bambini.
Che fare:
- Attivare un nuovo servizio nido a gestione comunale, in forma associata con altri comuni della piana, nell’ambito di un progetto di integrazione educativa rivolta alla fascia zero-sei, da realizzarsi nel nuovo plesso dedicato alla scuola dell’infanzia in località Dietro Poggio
- Implementare il coordinamento pedagogico e gestionale dei servizi all'infanzia nell’ambito della gestione associata di zona, per migliorare la continuità educativa e l’integrazione dei servizi all’infanzia con uno scambio continuo tra le diverse strutture
Più cultura, più rete associativa
Calenzano è una realtà storicamente caratterizzata da un senso di comunità ben radicato, grazie alla presenza di una rete di associazioni, attività, iniziative diffusi su tutto il territorio. Questo humus ha sempre favorito l'apertura verso le diversità e la capacità di inclusione, rendendo Calenzano una città accogliente e vivibile.
Questo prezioso tessuto è stato messo a dura prova dalla pandemia, ma ha anche dimostrato una straordinaria capacità di ripresa. In una fase così difficile non sempre l’Amministrazione comunale è stata di aiuto alla tenuta dei soggetti che contribuiscono alla vivibilità della nostra cittadina. Senza l’azione di questi attori fondamentali (circoli e associazioni) il rischio di essere inghiottiti in una anonima periferia è reale e già se ne intravedono le prime preoccupanti avvisaglie. Si colgono però anche i segni di un rinnovato slancio, come testimonia la nascita di nuove entità aggregative.
Una amministrazione comunale che ha a cuore la vivibilità della sua città non deve limitarsi ad espletare la sua funzione burocratica o, peggio, a frapporre ostacoli, ma deve stimolare e sostenere attivamente lo sviluppo delle attività aggregative, ricreative e culturali sul proprio territorio da parte di una pluralità di soggetti. E operare perché tale azione avvenga in armonia con la vita dei cittadini.
Deve svolgere insomma un ruolo di supporto e, se utile, di mediazione e di coordinamento, rafforzando l'interazione sinergica tra i numerosi attori culturali presenti sul territorio, quali la biblioteca, il museo del figurino storico, il teatro Manzoni, università del design, le associazioni e i circoli.
Vogliamo ricreare le condizioni per una partecipazione corale della comunità, coinvolgendo tutti i cittadini, le associazioni e le istituzioni in un progetto di rivitalizzazione della nostra cittadina.
Per realizzare questo obiettivo è necessario ottimizzare l'utilizzo degli spazi e delle strutture, per evitare episodi di sottoutilizzazione oppure di congestione. È importante ampliare il raggio d'azione e offrire una "rete" di opportunità: Il Castello, lo spazio START, Officina Civica, insieme ai tanti circoli e Case del Popolo, devono essere resi più disponibili e accessibili di quanto fatto fino ad oggi, per attività varie, mostre ed iniziative culturali.
Così la programmazione teatrale, le presentazioni di libri, i dibattiti sui temi di attualità, i corsi di vario tipo, gli eventi periodici, le rievocazioni storiche, le sagre e le feste organizzate dalle associazioni, possono essere la trama su cui si dipana una vita cittadina stimolante, ricca di opportunità di crescita culturale ed anche di divertimento intelligente, soprattutto per i giovani
Le celebrazioni della Liberazione e la coltivazione della memoria, insieme alla valorizzazione delle ricorrenze, degli anniversari e delle giornate dedicate a particolari tematiche, devono rimane una costante nell’impegno dell’Amministrazione, e possono contribuire ad accrescere la consapevolezza di tutti, specialmente delle nuove generazioni, vero i principi costituzionali.
Che fare:
- Trasformare Il Museo del Figurino Storico da percorso espositivo "passivo" a punto di riferimento per la scoperta e la promozione dell'intero territorio comunale. Con la predisposizione di percorsi didattici e collegandosi alla attività di ricerca storica e archeologica, si può dar vita a un Ecomuseo del territorio con la partecipazione attiva della popolazione. I percorsi museali potrebbero includere visite al Castello, al centro storico, a San Donato e ad altre località di interesse storico e culturale del territorio, compresi itinerari che valorizzino le emergenze archeologiche del territorio
- Promuovere il teatro Manzoni come punto di riferimento anche per una programmazione di impegno civile, ampliando le occasioni di apertura del teatro al territorio e sviluppando le attività formative, soprattutto quelle rivolte ai ragazzi
- Ampliare gli spazi, la dotazione di testi e, possibilmente, anche l'orario di apertura della biblioteca Civica di Calenzano, un luogo accogliente e vitale frequentato da studenti e cittadini di tutte le età, che ormai costituisce un'eccellenza a livello metropolitano e regionale. Verificare le possibilità di un progetto di ampliamento dei locali di Civica
- Coltivare la memoria storica della Resistenza, valorizzando l'Ecomuseo di Valibona, sviluppando le attività didattiche nelle scuole, promuovendo itinerari che tocchino i luoghi della Resistenza sul nostro territorio
- Promuovere la creazione di percorsi storico-culturali, ambientali/naturistici e eno-gastronomici che costituire un volano di sviluppo per gli operatori legati al turismo e per le attività locali. L'Associazione Turistica può svolgere un ruolo fondamentale in questo senso, collaborando con le istituzioni culturali e le associazioni del territorio
- Creare una sorta di calendario delle ricorrenze creando, quando possibile, eventi legati a queste giornate in collaborazione con le realtà del territorio
- Promuovere un lavoro a rete tra circoli e associazioni per coordinare la programmazione delle attività, delle feste e degli eventi sul territorio, sostenendone per quanto possibile l’impegno organizzativo e facilitando l’espletamento delle pratiche burocratico-amministrative
I giovani protagonisti attivi della vita della città
La partecipazione attiva dei giovani alla vita della città è un elemento fondamentale per la crescita e la vitalità di una comunità. Vogliamo fare di Calenzano un luogo per i giovani, in cui non siano più solo semplici consumatori o spettatori passivi di eventi e attività organizzate da altri, ma possibili protagonisti che mettono a disposizione le proprie idee, la propria energia e la propria creatività per migliorare il loro tempo libero e la città in cui vivono. Per conseguire tale risultato è necessario un impegno convergente di tutta la comunità: dall’Amministrazione comunale, all’Istituto comprensivo, all’Università, ai circoli del territorio, alle associazioni sportive e di volontariato, alla Biblioteca Comunale e a Officina Civica (ex centro Giovani) per offrire spazi e opportunità ai ragazzi e ai giovani.
Che fare:
- Assegnare una specifica delega alle politiche giovanili
- Istituire una Consulta Comunale dei Giovani per coinvolgere i ragazzi nella progettazione e valutazione delle politiche giovanili, mettendo anche a disposizione un piccolo badget per le attività autoorganizzate
- Organizzare focus group, sondaggi e assemblee pubbliche per raccogliere le istanze e i suggerimenti dei giovani, promuovendo la partecipazione attiva alle decisioni che li riguardano
- Promuovere forme di autogestione del tempo libero da parte di giovani e ragazzi, in contesti organizzati, anche per valorizzarne la creatività
- Valutare l’opportunità di realizzare un portale web e canali social dedicati alle politiche giovanili, con informazioni su opportunità, eventi e servizi
- Organizzare corsi di formazione su temi di interesse per i giovani, come l'inserimento lavorativo, la cittadinanza attiva e l'educazione ambientale e promuovere l'informazione e la sensibilizzazione su tematiche di salute, sicurezza e prevenzione
- Promuovere eventi e attività culturali, sportive e ricreative per i giovani e creare spazi per lo sviluppo della creatività musicale artistica etc
- Creare - anche in collaborazione con i circoli - spazi aggregativi e di socializzazione per ragazzi e giovani, come centri di aggregazione, ludoteche e aree verdi attrezzate
- Favorire la partecipazione dei giovani ad attività di volontariato e di cittadinanza attiva, anche valorizzando di più le opportunità offerte dal servizio civile
- Valorizzare l’attività degli sportelli informativi per l'orientamento al lavoro
- Favorire la mobilità sostenibile in sicurezza per ragazzi e giovani sul territorio, con agevolazioni per il trasporto pubblico e la bicicletta
- Promuovere l’accesso ad alloggi a prezzi accessibili per i giovani, favorendo l’acquisizione della autonomia dalla famiglia
- Promuovere l'inclusione sociale e la lotta alle discriminazioni e garantire pari opportunità di accesso ai servizi e alle attività per tutti i giovani
- Collaborare con le scuole, l’università e le associazioni del territorio per la realizzazione di progetti volti a prevenire la dispersione scolastica e a favorire il mutuo aiuto intergenerazionale
Prevenire il disagio sociale e supportare le situazioni di bisogno
La pandemia, la crisi energetica, l’inflazione hanno dato un duro colpo ai redditi, ai consumi e alla capacità di risparmio delle famiglie. Lo stato di depressione economica conseguente ai conflitti in corso, combinati con le politiche neoliberiste di austerity recentemente rilanciate in Europa e nel nostro Paese, stanno producendo un impatto devastante sulla società italiana, portando ad un ulteriore fase di stagnazione economica e ad un aumento della povertà e delle disuguaglianze
Anche a Calenzano, come in altre realtà del nostro Paese, le conseguenze di questa perdurante crisi sono state particolarmente gravi. Le persone in condizione di fragilità economica e sociale sono aumentate, coinvolgendo anche categorie di lavoratori che prima non erano a rischio, come i dipendenti e i lavoratori autonomi. L’aumento dei prezzi di prima necessità, il rialzo degli affitti e dei costi degli interessi sui mutui, la crescente necessità di ricorrere al privato per curarsi incidono molto duramente sul tenore di vita delle famiglie, che fanno fatica ad arrivare a fine mese anche con due redditi. Qualsiasi incidente di percorso che può accadere nella vita di una famiglia (un decesso, una malattia, uno sfratto, una sopraggiunta disabilità) può far precipitare anche le situazioni più sicure in un baratro di povertà e bisogno.
La soppressione del reddito di cittadinanza e dei contributi affitto alle famiglie in difficoltà da parte del governo, senza che siano effettivamente decollati strumenti sostitutivi quali l’assegno di inclusione ed efficaci politiche di avviamento al lavoro, ha determinato un dimezzamento dei beneficiari e un ulteriore peggioramento delle condizioni di tanti che stanno peggio. Insomma, un quadro sociale già critico si è aggravato e le Amministrazioni locali sono state lasciate sole ad affrontarlo, senza adeguate risorse.
In questo contesto, è fondamentale che l'amministrazione comunale continui ad impegnarsi per promuovere politiche sociali adeguate che mirino a prevenire il disagio, a sostenere le persone in difficoltà e a favorire l'inclusione sociale, anche facendo precise scelte di priorità di spesa.
La prevenzione del disagio sociale è un obiettivo fondamentale, che può essere perseguito attraverso una serie di azioni mirate, promuovendo l'occupazione e la formazione professionale, contrastando la precarietà e il lavoro nero, aiutando le persone in difficoltà a gestire meglio le proprie risorse e, ove possibile, ad emanciparsi dal bisogno.
I servizi sociali sono un presidio fondamentale per la tutela dei diritti delle persone in difficoltà. Occorre potenziarli, assicurando la loro accessibilità a tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro condizione economica, nell’ambito della gestione zonale della società della salute.
L'amministrazione comunale deve altresì valorizzare il contributo del volontariato, riconoscendo il suo ruolo nella promozione del benessere sociale e della coesione comunitaria.
Che fare:
- Promuovere l'occupazione, attraverso l'attivazione di percorsi di formazione e inserimento lavorativo rivolti alle persone in difficoltà.
- Proseguire le attività di sportello di informazione ed orientamento per l'inserimento lavorativo dei giovani.
- Promuovere l’autonomia della persona, anche attraverso iniziative di sensibilizzazione e informazione rivolte alla cittadinanza.
- Favorire la collaborazione tra istituzioni, associazioni e volontariato, attraverso la costituzione di un tavolo permanente per la condivisione delle politiche sociali
- Potenziare i servizi sociali, attraverso l'incremento delle risorse a disposizione e l'ampliamento dell'offerta di servizi
- Valorizzare il contributo del volontariato, attraverso il sostegno economico e l’organizzazione di iniziative di collaborazione con le associazioni del territorio, esplicitamente finalizzate a promuovere la cultura e la pratica del volontariato, soprattutto fra i più giovani
- Rilanciare il punto di accesso unico per offrire sostegno alle persone e alle famiglie in difficoltà, supportandole nella fruizione dei servizi e delle prestazioni in un'ottica di integrazione socio-sanitaria.
- Riconoscere il ruolo determinante dell'associazionismo e del volontariato locale nel sostegno alle persone e alle famiglie in difficoltà
- Valorizzare l'autonomia delle persone con disabilità, evitando ogni logica ghettizzante e rispettando i loro progetti di vita e la facoltà di scelta riguardo all’assistenza personale.
Verso la Casa della Comunità per migliorare i servizi sanitari sul territorio
Durante la pandemia era stata da quasi tutti enfatizzata la necessità di un potenziamento della sanità pubblica, soprattutto di quella territoriale, come strumento essenziale di prevenzione e presidio di cura vicino alle persone. Invece i continui tagli alla sanità, le lunghe liste di attesa, la scarsità di personale medico ed infermieristico, i ticket elevati, l’aziendalizzazione spinta della gestione sanitaria, anche a livello regionale, hanno determinato una sostanziale riduzione delle prestazioni della sanità pubblica a favore di quella privata. I cittadini hanno quindi dovuto sostenere oneri crescenti per accedere alle prestazioni e coloro che versano in una condizione di bisogno moto spesso rinunciano alle cure. In tali condizioni di privatizzazione strisciante, l’innalzamento della vita media delle persone costantemente cresciuto nei decenni ha subito una battuta di arresto e non è ancora tornato ai livelli precedenti alla pandemia.
Per migliorare la situazione di accesso ai servizi sanitari in ambito locale è necessario che la Casa della Salute, nella imminente transizione a Casa della Comunità, assolva un ruolo crescente non solo con l’implementazione della presenza della medicina di base ma anche per i servizi diagnostici e per le prestazioni specialistiche pubbliche.
Le Case della comunità, grazie alla loro natura multi-professionale e multi-disciplinare, possono contribuire a migliorare la gestione dei casi cronici complessi e a contenere gli accessi inappropriati al Pronto soccorso.
In particolare, le Case della comunità possono offrire un'assistenza multidisciplinare a persone con più patologie, che necessitano di un approccio integrato da parte di diversi professionisti sanitari. Questo può aiutare a migliorare la qualità della vita delle persone con malattie croniche, a ridurre i ricoveri ospedalieri e a prevenire le complicanze dando una risposta a urgenze gestibili in ambito territoriale, anche facendo ricorso a diagnostica di primo livello.
Che fare:
- ampliare la presenza, nella Casa della Salute / Casa della Comunità, della medicina di base, implementando la natura multi-professionale e multi-disciplinare del servizio per garantire una adeguata presa in carico degli utenti cronici
- implementare le attività di prima diagnostica e alcune delle prestazioni specialistiche pubbliche nella Casa di Comunità, al fine di prevenire e ridurre gli accessi evitabili al pronto soccorso
Gli anziani riserva di energie per la comunità
L'aumento della popolazione anziana è una tendenza inarrestabile che richiede un ripensamento delle politiche sociali. Gli anziani possono essere una risorsa preziosa per la nostra comunità: essi appresentano la memoria storica del nostro territorio e sono spesso un esempio di resilienza e capacità di adattamento, una riserva di energie ed esperienze a disposizione della comunità. È necessario dare maggiore importanza e sostegno alle attività che mirano a mantenere gli anziani in buona salute e a prevenire la perdita di autonomia. Occorre continuare a mantenere e sviluppare i servizi e le attività rivolte a questa fascia di popolazione, soprattutto a quella più fragile e a chi non è più autosufficiente, per costruire una società più inclusiva e solidale.
Il nostro impegno sarà quindi rivolto a tutelare i diritti degli anziani, a promuovere la loro partecipazione attiva alla vita sociale e culturale, a garantire loro una vita dignitosa, il più possibile in salute e piena di opportunità.
Che fare:
- Rafforzare i servizi di assistenza sociale e domiciliare per gli anziani parzialmente o totalmente non autosufficienti, per garantire loro la possibilità di vivere a casa anche in età avanzata, supportando le famiglie e ritardando il più a lungo possibile l’inserimento in strutture residenziali assistenziali
- Promuovere la cultura dell'inclusione, per contrastare l'isolamento sociale e la discriminazione degli anziani
- Aumentare la dotazione di personale e di servizi nella Case della comunità, per offrire agli anziani, soprattutto a quelli con più patologie, un'assistenza di qualità e ad elevata integrazione sanitaria e sociale
- Proseguire nel sostegno ai servizi di trasporto ed accompagnamento per gli anziani messi in atto dalle associazioni, per l’accesso alle prestazioni sociosanitarie, per facilitare la loro mobilità e la partecipazione alla vita sociale
- Sostenere le attività culturali, ricreative, sportive e turistiche dedicate agli anziani promosse dall’associazionismo, per favorire la socializzazione e il loro benessere psicofisico (Centro di socializzazione di Piazza De Andrè, Casa Vacanze di Cecina, soggiorni estivi, A pranzo insieme, etc.)
- Valorizzare, attraverso il volontariato, le tante energie e competenze dei pensionati, per lo svolgimento di attività di pubblica utilità compatibili con la loro condizione (accompagnamento al piedibus, accompagnamento trasporto scolastico, sorveglianza di parchi, etc)
- favorire la trasmissione intergenerazionale di memoria, tradizioni, esperienze anche attraverso la promozione di corsi, ricerche e altre iniziative in cui siano protagonisti gli anziani, la loro esperienza e le loro competenze
- sviluppo dei servizi di assistenza domiciliare per anziani parzialmente o totalmente non autosufficienti, supportando le famiglie e ritardando il più a lungo possibile l’inserimento in strutture residenziali assistenziali
- promozione di esperienze di coabitazioni volontarie fra anziani soli o fra anziani soli e studenti
- sviluppo ulteriore delle esperienze di case famiglia o minialloggi con servizi comuni in luoghi specificamente progettati
- valorizzazione della Residenza Sanitaria Assistita di Villa Magli come struttura altamente qualificata al servizio del territorio
Contrastare il disagio abitativo
Il diritto alla casa è un diritto fondamentale, ma a Calenzano molte famiglie si trovano in difficoltà per trovare un alloggio in affitto a prezzi accessibili.
Un'amministrazione comunale attenta alle esigenze abitative della propria cittadinanza dovrebbe intervenire su più fronti, rivolgendosi a famiglie in difficoltà economica e sociale, giovani che vogliono emanciparsi e fasce medie di popolazione che, a causa della crisi, hanno difficoltà a trovare un alloggio a causa dei prezzi alti degli affitti e dei mutui.
Siamo consapevoli che le possibilità di azione sono purtroppo limitate dalla mancanza di fondi per l’edilizia sociale e che, pertanto gli interventi che possono essere attivati riescono ad incidere solo in parte sul mercato immobiliare. Riteniamo tuttavia che siano comunque necessario provare a garantire il diritto alla casa a una fascia più ampia di popolazione, non solo a chi versa in una situazione di disagio ma anche ai giovani che devono mettere su famiglia, alle fasce medio-basse dei redditi, a chi deve spostarsi per studio e per lavoro.
Il numero di alloggi ERP a Calenzano è molto inferiore rispetto ai comuni limitrofi. Inoltre, le convenzioni che il Comune aveva stipulato in passato con le ditte costruttrici per ottenere una quota di alloggi ad affitto agevolato sono state lasciate scadere senza che venissero rinnovate o che venisse esercitata l’opzione di acquisto. In alcune lottizzazioni il Comune ha addirittura acconsentito alla monetizzazione delle quote di alloggi da destinare all’affitto agevolato. Il risultato finale è che lo sforzo messo in atto agli inizi degli anni 2000 per creare una significativa quota di alloggi che permanesse stabilmente sul mercato degli affitti a canone calmierato è stato vanificato. E tutto ciò riduce ulteriormente le possibilità per le famiglie di trovare un alloggio a prezzi accessibili.
La vicenda della rigenerazione urbana degli alloggi ERP di Viale del Pino – un progetto sbagliato gestito molto male e senza alcuna disponibilità al - da opportunità per Calenzano rischia di trasformarsi in un boomerang per le stesse casse comunali, vista la scadenza molto difficile da rispettare per la conclusione dei progetti finanziati con i fondi PNRR.
A ciò si aggiunge anche l’eliminazione da parte del governo del fondo per i contributi all’affitto e per la morosità incolpevole, che ha scaricato tutto sui comuni il peso dei contributi affitto. Il numero di domande presentate per i contributi ad integrazione del canone di locazione è in aumento, a dimostrazione del fatto che il disagio abitativo è un problema che riguarda un numero sempre maggiore di persone ed il comune nel 2023 vi ha fatto fronte con risorse proprie.
In conclusione, la situazione del disagio abitativo a Calenzano è preoccupante e noi riteniamo che il Comune debba farvi fronte con azioni concrete per garantire a tutte le famiglie il diritto alla casa, verificando la possibilità rilanciare gli interventi di edilizia residenziale pubblica e di alloggi ad affitto agevolato, per colmare il gap di dotazione che penalizza Calenzano rispetto agli altri comuni dell'area metropolitana.
Che fare:
- Aumentare gli alloggi di edilizia residenziale pubblica e ad affitto agevolato, anche utilizzando il patrimonio immobiliare comunale dismesso o attivando anche accordi e convenzioni con Fondazioni ed operatori privati, per il recupero degli alloggi inutilizzati o da ristrutturare
- Verificare la possibilità di effettuare la rigenerazione urbana in sito del complesso ERP di via del Pino
- Promuovere un censimento e un monitoraggio del patrimonio immobiliare residenziale privato inutilizzato e sfitto, per sollecitare e incentivare interventi di ristrutturazione di immobili da destinare all’affitto agevolato
- Prorogare le convenzioni con le lottizzazioni residenziali per gli alloggi ad affitto agevolato, oppure riscattarli a prezzi convenzionati
- Proseguire nella gestione attenta delle procedure di sfratto per evitare che nessuno rimanga senza un tetto
- Ampliare le soluzioni abitative per rispondere alle emergenze
- Continuare a sostenere le esperienze di case famiglia dedicate agli anziani autosufficienti e alle donne sole con figli
- Promuovere progetti innovativi di co-housing sociale sull’esempio dei modelli sperimentati in varie città (giovani e anziani che convivono insieme)
- Aumentare le risorse destinate ai contributi ad integrazione del canone di locazione, verificando la possibilità di soddisfare una fascia più ampia di popolazione, includendo contributi specifici per i giovani che vogliono uscire dal proprio nucleo familiare
- Verificare la veridicità delle dichiarazioni ISEE in collaborazione con le altre istituzioni preposte, per evitare abusi e furbizie
Una comunità aperta e inclusiva
I migranti, soprattutto quelli arrivati negli ultimi anni, sono ancora oggi quelli che subiscono le maggiori difficoltà. Non possono contare su una rete familiare di sostegno e sono sottoposti alle norme discriminatorie dei decreti sicurezza, che rendono il soggiorno precario e cacciano migliaia di persone nell'irregolarità.
Noi crediamo in una società inclusiva, aperta e accogliente, che garantisca a tutti i diritti riconosciuti dalla Costituzione. Continueremo a impegnarci per rendere efficaci i percorsi di inclusione sociale e di accesso alla cittadinanza.
Un welfare locale efficace, che si prenda cura dei più deboli, è il più forte antidoto all'egoismo e al razzismo. Apertura e accoglienza non devono essere imposte, ma devono essere scelte attive di valorizzazione delle diversità.
Che fare:
- Sostenere i progetti di integrazione sul territorio, aiutando i migranti a inserirsi nel modo del lavoro e a trovare soluzioni abitative
- Assicurare comunque la possibilità di residenza, che è fondamentale per accedere ai diritti fondamentali, come l'assistenza sanitaria.
- Gestire correttamente il centro Don Marco Brogi, verificando la possibilità di recuperarne l’utilizzo come struttura di seconda accoglienza, per aiutare i migranti a raggiungere l'autonomia abitativa
- Valorizzare lo sportello immigrati, per facilitare le pratiche burocratiche e favorire la stabilizzazione sul territorio, il ricongiungimento familiare e l'acquisizione della cittadinanza
- Proseguire nella battaglia politica per lo jus soli e jus culture, per garantire l'accesso alla cittadinanza ai figli degli immigrati nati o cresciuti in Italia
- Valorizzare lo sportello immigrati per facilitare le pratiche burocratiche e favorire la stabilizzazione sul territorio, i ricongiungimenti familiari e l'acquisizione della cittadinanza
- Sostenere i corsi di insegnamento della lingua italiana, soprattutto rivolti alle donne migranti, come strumento di inclusione sociale
- Promuovere la partecipazione attiva dei migranti alla vita politica, anche riproponendo la consulta prevista dallo Statuto.
PARTECIPAZIONE, SVILUPPO E GESTIONE DEI SERVIZI
Ridurre la distanza fra amministrati e amministratori
Negli ultimi anni è progressivamente cresciuto, anche a Calenzano, il distacco tra amministratori ed amministrati.
La percezione diffusa è stata quella di una amministrazione sempre più chiusa in sé stessa, incapace di ascoltare e di dialogare con i cittadini e con le altre forze che siedono in Consiglio Comunale.
Raccolte di firme ignorate, decisioni assunte senza alcuna considerazione delle opinioni diverse, delle ragioni altrui e di sentimenti diffusi, incapacità di concepire sintesi più avanzate rispetto alle decisioni iniziali.
Processi partecipativi per lo più intesi più come comunicazione delle decisioni prese. Il Consiglio comunale relegato a luogo di ratifica delle decisioni assunte da Giunta e maggioranza e svilito nel suo ruolo di indirizzo.
È nostra intenzione ribaltare questo modo di amministrare.
Il nostro obiettivo è quello di riportare le istituzioni più vicine ai cittadini. Vogliamo una Amministrazione capace di ascoltare e dialogare.
Una democrazia partecipata è innanzitutto basata sulla trasparenza, la libera circolazione delle informazioni e delle idee. Punteremo pertanto a potenziare e rendere più efficaci i canali di informazione e comunicazione, sia dall’alto verso il basso che viceversa.
La partecipazione attiva della cittadinanza costituisce per noi non un rituale vuoto da ripetere stancamente, né una delle forme per comunicare le decisioni prese e costruire il consenso su di esse, ma il presupposto irrinunciabile di ogni processo decisionale.
Nell’attuazione del programma di mandato, nella definizione delle scelte che riguardano la nostra comunità e che incidono sulla vita dei cittadini, ci impegniamo fin da adesso a promuovere un coinvolgimento ampio sin dalla fase di elaborazione delle proposte prima che si traducano in decisioni. E ogni scelta dovrà essere assunta avendo soppesato i pro e i contro emersi nel dibattito pubblico e dovrà essere motivata.
Imprescindibile in un percorso partecipativo è il coinvolgimento del ricco tessuto associativo presente sul territorio, rivitalizzando specifici strumenti di consultazione previsti dallo Statuto Comunale, quali le consulte o anche sperimentando altre forme, traendo ispirazione dalle esperienze più avanzate.
In questi trent’anni trascorsi dalla riforma che ha inserito nel nostro ordinamento l’elezione diretta del Sindaco si sono progressivamente ridotti gli spazi ed il peso del Consiglio Comunale. La figura stessa del Consigliere comunale si è svilita perdendo quel ruolo di rappresentanza di ambiti territoriali.
La marginalizzazione del ruolo di indirizzo e di controllo delle assemblee elettive, lo svuotamento degli strumenti di partecipazione, la perdita di peso e di ruolo dei partiti che si configurano sempre più come cartelli elettorali, ha trasformato il governo locale in un potere sempre più autoreferenziale che si sente investito da una sorta di delega in bianco.
La riduzione della legittimazione democratica ha toccato il culmine con la cosiddetta riforma delle Province che ha abolito l’elezione diretta degli organi di queste istituzioni che assolvono ad importanti funzioni e mantengono una rilevanza costituzionale. Rimane quindi inaccettabile che il ruolo di Sindaco Metropolitano sia assegnato per legge al Sindaco del comune capoluogo e ci batteremo in ogni sede affinché venga ripristinato il suffragio universale per gli enti locali intermedi.
Infine è fondamentale rafforzare la governance di area, con il dialogo ed il confronto interistituzionale, abbandonando una volta per tutte la stagione delle imposizioni dall’alto di scelte infrastrutturali non condivise, come il nuovo aeroporto di Firenze, che ancora costituisce un elemento di lacerazione dei rapporti tra i diversi livelli istituzionali.
Che fare:
- Ripristinare la piena funzionalità e rilanciare il ruolo delle consulte delle Associazioni
- Verificare la possibilità di riattivazione di forme partecipative quali il consiglio dei ragazzi e la consulta degli stranieri
- Dedicare un appuntamento periodico alla libera interlocuzione tra Giunta e cittadini anche on line
- Prevedere assemblee consultive di cittadini anche di frazione su progetti e interventi che riguardano il territorio, verificando la possibilità di attivazione anche di consulte o tavoli territoriali permanenti su base volontaria
- Attivare percorsi partecipativi fin dalla fase di prima impostazione delle proposte
- Investire il Consiglio Comunale di un effettivo ruolo di indirizzo, con discussione e approvazione di orientamenti preliminari
- Valorizzare la funzione di rappresentanza dei consiglieri comunali, anche di minoranza, mettendoli in condizione di svolgere al meglio il loro ruolo di controllo
- Consultazione delle commissioni consiliari anche in fase di impostazione del bilancio, dei progetti di opere pubbliche e di attivazione e/o ridefinizione dei servizi
Più equità, servizi migliori e più manutenzione
Le politiche fiscali e di bilancio del Comune di Calenzano saranno orientate a garantire il mantenimento, il miglioramento e l’ampliamento dei servizi resi alla nostra comunità, a migliorare la qualità delle manutenzioni, a sostenere un razionale piano degli investimenti rivisitato sulla base delle effettive esigenze della nostra comunità, contenendo la pressione fiscale e tariffaria e a garantendo una distribuzione più equa del carico fiscale.
Una particolare attenzione dedicheremo al rafforzamento della macchina amministrativa comunale, depauperata da pensionamenti e trasferimenti, con il completamento della pianta organica e, soprattutto, cercando di ricreare un ambiente in cui si lavora serenamente al servizio del cittadino, incentivando quindi la permanenza dei neoassunti e valorizzandone le competenze. Nei primi mesi di insediamento, con un confronto aperto ai contributi di cittadini, dipendenti ed organizzazioni sindacali, avvieremo una verifica e una rivalutazione dell’assetto organizzativo dell’Ente, per verificarne e migliorarne la funzionalità e l’efficacia.
L’attuale piano triennale degli investimenti prevede un ingente ricorso all’indebitamento per alcune grandi opere – come le nuove scuole alla Fogliaia e a Settimello - di cui riteniamo debba essere attentamente rivalutata l’utilità, alla luce del forte calo delle nascite.
Forti incognite persistono anche sulla effettiva possibilità di portare a termine entro le scadenze previste, alcuni rilevanti interventi finanziati con i fondi PNRR, come la ricostruzione delle case ERP nell’area verde di Via Pertini, con il conseguente rischio di restituzione dei finanziamenti ricevuti.
Con il completamento delle principali dotazioni infrastrutturali, il Comune di Calenzano potrà ridurre gradualmente il ricorso all'indebitamento per investimenti, liberando risorse da destinare alle manutenzioni e alla spesa corrente per servizi. Queste risorse dovranno essere utilizzate con rigore, definendo un ordine di priorità che privilegi le politiche sociali e le risposte al disagio abitativo, nonché l’implementazione dei servizi all’infanzia, evitando sprechi e perseguendo la massima efficacia degli interventi.
Sul fronte delle entrate proprie, in una fase di difficoltà crescenti per le famiglie a causa del forte aumento del costo della vita, crediamo sia importante contenere la pressione fiscale e tariffaria, ma al contempo elevare il grado di equità del sistema, alleggerendo il peso sulle fasce di reddito più basse.
Infine il reperimento di specifici fondi, europei, statali e regionali, è un'esigenza sempre più strategica per il Comune di Calenzano, che deve essere in grado di intercettare risorse aggiuntive per finanziare le proprie attività, anche con una appropriata e specifica organizzazione dedicata.
Che fare:
- Rimodulare l'addizionale IRPEF introducendo criteri di progressività per scaglioni di reddito, ampliando anche la soglia di esenzione dall'imposta
- Proseguire la lotta all'evasione e all’elusione fiscale e tariffaria, nella consapevolezza dei risultati già raggiunti, nel rispetto dei diritti dei contribuenti e degli utenti, senza mettere in atto atteggiamenti inutilmente vessatori
- Accelerare la restituzione dell’IMU ai contribuenti che hanno diritto sulla base della sentenza della Corte Costituzionale sui casi di coniugi con residenze disgiunte
- Rivedere e ampliare le soglie di riduzione parziale e totale delle tariffe sulla base dell'ISEE, favorendo l'accesso alle prestazioni agevolate da parte di chi ne ha bisogno, scoraggiando chi non ne ha diritto
- Ridefinire il piano degli investimenti mediante una seria verifica delle priorità, privilegiando il completamento delle opere in corso e già finanziate, la transizione energetica, nonché un programma di manutenzioni ordinarie e straordinarie delle infrastrutture, dei parchi e degli immobili comunali
- Attivare i concorsi pubblici necessari alla copertura dei posti scoperti in pianta organica e verifica della struttura organizzativa dell’Ente
- Procedere ad una verifica dell’efficacia e funzionalità della macchina amministrativa per una eventuale riorganizzazione finalizzata ad un miglior funzionamento
- Verificare le possibilità di estendere le gestioni associate di servizi e funzioni con gli altri comuni della piana
- Confermare e possibilmente rafforzare la struttura dedicata al reperimento di fondi a sostegno della progettualità dell’Amministrazione
Re-internalizzare e ri-pubblicizzare i servizi
Per una migliore qualità dei servizi, occorre invertire la tendenza alla privatizzazione e alla esternalizzazione.
Il dibattito sulla creazione di una multiutility toscana per accorpare la gestione dei servizi pubblici principali e procedere poi alla quotazione in borsa, ha messo in evidenza la persistenza, nelle forze che governano la nostra regione e le nostre città, di un orientamento prevalente sostanzialmente subalterno alla ideologia neoliberista che ha spinto in questi decenni alla privatizzazione e alla esternalizzazione nella gestione di servizi pubblici e delle infrastrutture a rete, anche in presenza di un monopolio naturale. La recente legislazione nazionale in tema di servizi pubblici locali e concorrenza, ripropone la formula secondo cui la gestione diretta pubblica deve essere solo una eccezione, lasciando il resto alla logica del mercato e del profitto, lasciando campo libero allo shopping di multinazionali che hanno ormai acquisito posizioni dominanti.
Conforta che sul tema della Multiutility e della sua quotazione in borsa si sia registrata nel Consiglio comunale di Calenzano una posizione convergente di tutte le forze progressiste. Per quanto ci riguarda continueremo ad opporci in tutte le sedi alla quotazione in borsa di Alia SpA.
Una logica privatistica ed aziendalistica ha pervaso ormai tutta la gestione anche da parte di aziende pubbliche o a maggioranza pubblica di capitale, facendo diventare una variabile indipendente la remunerazione del capitale investito, anche a discapito di qualità e quantità del servizio e del livello degli investimenti, come abbiamo potuto rilevare nella vicenda di Publiacqua.
Privatizzazioni e accentramento non hanno portato vantaggi particolare ai cittadini utenti, che si sono visti aumentare le tariffe senza particolari vantaggi in termini ampliamento e di miglioramento dei servizi, come abbiamo avuto modo di verificare su sanità e trasporto pubblico locale anche in Toscana.
In questo contesto di verifica delle forme gestionali, un approfondimento specifico dovrà essere effettuato sulla Calenzano Comune srl, a totale controllo del Comune di Calenzano, per verificare se è una soluzione gestionale ancora valida o se invece occorra un ripensamento.
Il Comune dove ritornare ad essere il punto di riferimento principale per i cittadini nella segnalazione di problematiche e malfunzionamenti che riguardano anche servizi pubblici locali affidati dal Comune a terzi. Una ripresa in carico di tale canale di comunicazione consentirà un maggior controllo sul rispetto degli obblighi di servizio dei vari gestori.
Pertanto il nostro impegno sarà rivolto ad ampliare ed innovare il sistema dei servizi, verificandone le forme gestionali, puntando a una progressiva riappropriazione alla gestione pubblica e diretta di servizi affidati in gestione o concessione a privati. Per migliorare la vita delle persone con servizi di qualità, per tutelare al meglio i diritti di chi lavora e per riappropriarsi dei beni comuni, garantendo a tutti i cittadini l’accessibilità ai servizi, indipendentemente dalla loro condizione economica.
Che fare:
- Contrastare in ogni sede la quotazione in borsa della Multiutility toscana, agendo in coordinamento con gli altri enti locali che si oppongono a tale sbocco
- Per quanto riguarda il servizio idrico, in coerenza con la volontà espressa dagli italiani nel referendum del 2011, operare affinché si proceda alla completa ripubblicizzazione di Publiacqua SpA e alla liquidazione del socio privato.
- Per ciascun servizio oggi esternalizzato, effettuare una valutazione approfondita per scegliere la migliore forma di gestione. Non si esclude a priori la gestione in affidamento a privati o in concessione, ma sarà privilegiato un processo di riappropriazione di titolarità nella gestione dei servizi.
- Verificare con i comuni contermini forme di integrazione gestionale a livello sovracomunale per favorire la diffusione delle migliori esperienze e garantire una maggiore efficienza. Ad esempio, oltre alle gestioni associate già in essere, possono essere oggetto di esame per forme di gestione associata per i servizi educativi all’infanzia, i servizi di affissione e riscossione, le attività di manutenzione, i servizi di vigilanza urbana ed i servizi di supporto alle imprese.
- Attivare un sistema di controllo sistematico sui servizi erogati sia dal comune che da terzi (società partecipate o privati) affinché sia garantito il rispetto dei diritti degli utenti, un adeguato livello di servizio, di investimenti e interventi manutentivi idonei ad assicurare l'efficienza degli impianti e delle reti di distribuzione (servizi a rete, illuminazione pubblica, trasporto pubblico locale, servizi cimiteriali, servizi sociali affidati alla Società della Salute, RSA, servizi all’infanzia convenzionati, edilizia residenziale pubblica, mensa scolastica, farmacie comunali etc.)
- Valutare l'opportunità di mantenere in attività la Calenzano Comune Srl, società interamente partecipata dal Comune per la gestione del patrimonio comunale ed altre attività, mediante una dettagliata disamina dei costi e dei benefici connessi al suo mantenimento in esercizio e dei costi connessi alle possibili modalità di una sua eventuale dismissione.
- Ampliare anche ai servizi gestiti da terzi gli ambiti di segnalazione allo sportello del cittadino e ai canali digitali
- Verificare le possibilità di ampliare gli orari di apertura al pubblico di alcuni servizi comunali essenziali
Promozione della innovazione digitale
La digitalizzazione è uno strumento fondamentale per migliorare la vita dei cittadini e rendere la pubblica amministrazione più efficiente e trasparente. È pertanto prioritario garantire a tutti i cittadini di Calenzano un accesso alla rete e alle tecnologie digitali, senza penalizzare coloro che non hanno gli strumenti per accedervi.
In considerazione dello sviluppo delle tecnologie digitali, è opportuno implementare e promuovere l'utilizzo di piattaforme e strumenti di facile e rapido accesso, come le app per smartphone. L'obiettivo è quello di raggiungere anche coloro che non hanno accesso a internet o che non sono in grado di utilizzarlo in modo autonomo.
A tal fine è importante prevedere azioni di formazione e sensibilizzazione dei cittadini, per aiutarli a utilizzare le tecnologie digitali in modo consapevole e sicuro.
E altresì importante che la pubblica amministrazione si apra all’uso delle innovazioni digitali più avanzate. Tecnologie che possono essere utilizzate per migliorare l'efficienza e la qualità dei servizi pubblici, ad esempio automatizzando le attività ripetitive, personalizzando i servizi in base alle esigenze dei cittadini e rendendo i dati più accessibili e utilizzabili.
Infine la digitalizzazione può essere utilizzata anche per ampliare gli spazi di partecipazione, creando piattaforme e strumenti appositi che permettano ai cittadini di esprimere le proprie idee sui temi di interesse pubblico.
Che fare:
- Promuovere l’estensione a tutte le frazioni del territorio comunale della rete in fibra ottica, garantendo l’accesso alle tecnologie digitali a banda larga a tutti i cittadini
- Ampliare le aree a connessione libera, installando punti Wi-Fi pubblici in luoghi strategici, come parchi, piazze e biblioteche anche usandoli come spazi di promozione virtuale delle emergenze storiche, naturalistiche e dei servizi e delle attività commerciali disponibili in zona
- Promuovere corsi di alfabetizzazione digitale rivolti soprattutto alle persone più anziane e sportelli di aiuto diffusi, in collaborazione con le associazioni del territorio, per svolgere eventuali operazioni legate al mondo digitale
- Creare un unico punto di accesso, che raccolga e renda facilmente accessibili ai cittadini le informazioni sui servizi offerti dalla pubblica amministrazione, dagli esercenti, dalle associazioni del territorio, e sugli eventi in programma in ambito comunale anche con mappe interattive dedicate, e anche ottimizzando e promuovendo gli strumenti già esistenti in tal senso (es. piattaforma Calenzano Shopping)
- Promuovere ed estendere le comunicazioni di servizio per mail, per WhatsApp e sui social network razionalizzando l'uso delle diverse pagine social del Comune nell'ottica di una minor confusione degli utenti e una maggiore accessibilità)
- Promuovere l’utilizzo di tecnologie innovative per automatizzare le attività di istruttoria delle pratiche amministrative, riducendo i tempi di attesa dei cittadini e migliorando l'efficienza dell'amministrazione
- Formare e sensibilizzare i dipendenti pubblici all'uso delle tecnologie digitali più avanzate
- Migliorare l’app per la segnalazione di problemi, rendendola più efficace
- Implementazione un sistema di e-government che permetta ai cittadini di interagire con la pubblica amministrazione in modo semplice e diretto, anche da remoto.
- Mantenere tutti i video delle sedute dei consigli comunali "parificandoli" alle trascrizioni testuali delle sedute come documenti da lasciare agli atti
Pari opportunità di genere e di orientamento sessuale
Le pari opportunità per tutti le persone è un principio fondamentale della nostra Costituzione e un obiettivo irrinunciabile per una società democratica e inclusiva. Gli enti locali, in quanto enti di prossimità, hanno un ruolo importante da svolgere nella promozione della parità di genere, a partire dalla tutela dei diritti delle donne, e nella lotta contro ogni forma di discriminazione sulla base del sesso e dei diversi orientamenti sessuali.
L'obiettivo è quello di perseguire la parità di genere negli enti locali e nella vita sociale, attraverso azioni concrete che mirino a rimuovere gli ostacoli che impediscono alle donne di partecipare alla vita pubblica e lavorativa, a promuovere la rappresentanza delle donne nelle istituzioni e nelle aziende, a sensibilizzare verso una più equa ripartizione del lavoro di cura che ancora oggi ricade prevalentemente sulla donna.
Che fare:
- Promuovere la rappresentanza delle donne nelle istituzioni e nelle aziende, a partire dal comune
- Contrastare la violenza di genere sostenendo i centri antiviolenza e le case rifugio per donne
- Combattere in ogni luogo le discriminazioni sulla base dell’orientamento sessuale delle persone
- Promuovere una cultura del lavoro di cura condiviso per superare i modelli di famiglia maschilisti e patriarcali, attraverso iniziative culturali e campagne di sensibilizzazione della cittadinanza
- Individuare una figura istituzionale con delega specifica alle pari opportunità con il compito di effettuare un monitoraggio sul rispetto dei diritti delle donne
- Lanciare una o più campagne di sensibilizzazione, in collaborazione con le associazioni del territorio, sui temi delle pari opportunità, rivolta a tutti i cittadini, promuovendo l'uguaglianza effettiva tra uomini e donne e i diritti di tutte e di tutti.
Per un lavoro stabile, sicuro, legale e contro il supersfruttamento
Il lavoro è al centro dell’esistenza di ognuno di noi e di tutta la collettività. Purtroppo, molto spesso di lavoro si può morire, come è successo il 16 febbraio a Firenze nel cantiere di Via Mariti. E’ inaccettabile che in una società sempre più avanzata come la nostra gli infortuni anche mortali continuino ad essere costantemente in crescita, soprattutto nei settori più esposti come l’edilizia. Subappalti a cascata, rincorsa al massimo profitto, condizioni di supersfruttamento e ricorso al lavoro irregolare, scarsa formazione delle maestranze, mancato rispetto delle norme di sicurezza, tempi di consegna sempre più stringenti, pochi controlli sono alla base di uno stillicidio quotidiano.
Le recenti liberalizzazioni in tema di subappalti, il taglio e il depotenziamento del sistema dei controlli deciso dalla politica ha peggiorato la situazione, visto che circa i due terzi delle aziende risulta irregolare nel rispetto delle normative sulla sicurezza ed il lavoro (80% nell’edilizia).
Non sono rari, anche nel nostro territorio, i casi in cui sono emerse forme di sfruttamento, di lavoro irregolare, di violazione delle norme, di mancato rispetto dei contratti, di violazione dei diritti dei lavoratori.
In generale possiamo affermare che il tessuto economico tiene, nel nostro territorio e nei comuni limitrofi, anche se assistiamo spesso a casi di aziende che chiudono, trasferendo la produzione altrove, in Italia o all'estero. Il Comune, con gli strumenti a sua disposizione e in collaborazione con le altre autorità competenti, è tenuto a contrastare le forme di illegalità e di irregolarità nelle imprese, che mettono a rischio la salute, la sicurezza e la vita dei lavoratori.
Al tempo stesso deve impegnarsi a promuovere e sostenere, in accordo con le organizzazioni sindacali, datoriali e le istituzioni scolastiche, percorsi formativi ed informativi che accrescano la consapevolezza dei diritti dei lavoratori e delle basilari norme che riguardano la sicurezza del lavoro, nei cittadini di oggi ed in quelli che lo saranno domani.
Infine riteniamo essenziale dare una più concreta ed efficace attuazione al “Patto per il buon lavoro” con le organizzazioni sindacali, per tutelare meglio il lavoro in appalto, migliorandone la qualità e garantendo la continuità occupazionale per i lavoratori.
Che fare:
- Procedere ad un aggiornamento del “Patto per il buon lavoro” con le Organizzazioni sindacali, per promuovere la buona occupazione, escludendo le gare al massimo ribasso, inserendo nei bandi criteri di qualità sociale, come la garanzia della retribuzione oraria minima, l'obbligo di riassunzione dei lavoratori in caso di cambio di gestione, l'applicazione dell'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, prevedendo il rafforzamento dei controlli sui subappalti escludendo la possibilità del subappalto a cascata
- Incrementare le attività di vigilanza sul territorio, in collaborazione con le altre autorità competenti, per prevenire e contrastare le violazioni delle norme di sicurezza sul lavoro, di tutela della salute, di salubrità degli ambienti di lavoro, del lavoro nero e del supersfruttamento dei lavoratori.
- Promuovere, anche insieme agli altri comuni della piana, tavoli periodici di consultazione con le organizzazioni territoriali di sindacati ed associazioni datoriali per affrontare tematiche di comune interesse quali infrastrutture, trasporto pubblico, sostenibilità ambientale, sicurezza del lavoro, attività formative etc
- Promuovere lo Sportello Orienta Lavoro, per ampliarne la fascia di utenza soprattutto giovanile
- Proporre la creazione di corsi di riqualificazione professionale, mettendo a disposizione strutture dove le aziende del territorio o le associazioni datoriali, possano anche organizzare corsi specifici per persone in cerca di lavoro
Sostegno al commercio di vicinato
La salvaguardia del commercio di vicinato è una sfida decisiva per Calenzano.
I piccoli negozi costituiscono una ricchezza per il territorio e la comunità, ma la loro sopravvivenza è minacciata dalla concorrenza dei centri commerciali e delle vendite online. In questo contesto riteniamo sia una scelta sbagliata andare a prevedere, come fa il POC approvato dalla attuale maggioranza, un ulteriore sviluppo di superfici commerciali.
Per contrastare questa tendenza, è necessario incentivare e aiutare il commercio di vicinato, ascoltando i bisogni dei negozianti, contrastando il caro affitti e organizzando eventi che rivitalizzino le vie della città.
È inoltre importante rilanciare la promozione e le vendite online dei negozi di vicinato, connettendole ai gruppi social più seguiti.
Che fare:
- Rivedere il Piano Operativo Comunale (POC), prevedendo una riduzione delle superfici commerciali disponibili. In particolare, è importante evitare la realizzazione di nuove superfici commerciali in prossimità di altre zone commerciali già sature, come nel caso della zona del casello autostradale
- Organizzare eventi e iniziative, in accordo e collaborazione con circoli e associazioni della zona, che rivitalizzino le vie della città, quali i Venerdì del Centro, mercatini dell’usato, eventi culturali, etc incentivando i cittadini a frequentare i negozi di vicinato
- Promuovere la creazione di comitati di commercianti di quartiere, che possano collaborare tra loro per l’organizzazione di eventi e di iniziative comuni
- Rilanciare la promozione e le vendite online dei negozi di vicinato
- Riproporre interventi sul problema del caro affitti, prevedendo forme di sostegno per le attività in difficoltà
- Rafforzare l’esperienza delle botteghe di vicinato per garantire un punto vendita di generi alimentari di prima necessità nelle frazioni minori
- Collaborare con le associazioni di categoria del commercio per raccogliere i bisogni e le proposte degli esercenti, per adottare misure più efficaci e condivise.
Valorizzazione del tessuto economico locale e contrasto alla rendita immobiliare
Calenzano è un importante polo manifatturiero e logistico, con un tessuto insediativo datato che necessita di riqualificazione. Negli ultimi decenni si sono sviluppate anche le attività direzionali e di servizio, aumentando la pressione insediativa e il traffico.
La previsione di nuove aree industriali, come quella di Fibbiana, è un ulteriore fattore di congestione in un contesto già saturo. Per questo è necessario evitare un'ulteriore crescita delle aree produttive e favorire il riutilizzo e la riqualificazione di quelle esistenti. Sono tantissimi i capannoni vuoti e non utilizzati. Possiamo rendere il nostro territorio attraente per le imprese anche in assenza di aree di sviluppo.
La presenza sul nostro territorio del Design Campus e di Promo Design (laboratorio di ingegneria del PIN di Prato), possono offrire alle imprese importanti opportunità di innovazione dei prodotti.
La presenza di un così esteso tessuto produttivo, con un milione di metri quadrati di tetti industriali, rappresenta anche un'opportunità unica per la riqualificazione energetica di Calenzano. L'installazione diffusa di impianti fotovoltaici sulle coperture delle aziende potrebbe contribuire in modo significativo alla riduzione delle emissioni di CO2 e alla produzione di energia pulita, a beneficio delle imprese e di tutta la comunità.
La sottoscrizione del Patto per lo sviluppo sostenibile, protocollo di intesa sottoscritto da Amministrazione e imprese, può costituire una importante opportunità per avviare la riduzione delle emissioni climalteranti, il contenimento dei consumi e dell’uso delle risorse, l’efficientamento energetico, la produzione e l’uso di energia da fonti rinnovabili.
Che fare:
- Favorire la nascita e lo sviluppo di nuove imprese, semplificando le pratiche autorizzative
- Favorire le trasformazioni e la riqualificazione del tessuto produttivo, fornendo informazioni e assistenza per accedere a finanziamenti e agevolazioni
- Ripensare le nuove aree di insediamento industriale
- Creazione di un registro dei capannoni vuoti per fornire una panoramica completa delle destinazioni d’uso e delle opportunità di insediamento
- Contrastare l'illegalità, svolgendo attività di controllo in collaborazione con le altre istituzioni
- Favorire l'incontro tra l'Università del Design e le imprese, per promuovere l'innovazione di prodotto e l'inserimento di figure professionali qualificate
- Promuovere e valorizzare il ruolo di ricerca e diffusione dell'innovazione svolto dal laboratorio della facoltà di ingegneria
- Dare concreta applicazione al Patto per lo sviluppo sostenibile, per una sua successiva estensione ad altri attori
Contrasto all’illegalità e rafforzamento della coesione sociale
Il contrasto all'illegalità e il miglioramento della sicurezza urbana sono obiettivi fondamentali per qualsiasi comunità. Sono questi temi di grande preoccupazione per i cittadini, soprattutto per i soggetti più fragili.
In una società democratica, questi obiettivi devono essere perseguiti attraverso strumenti e politiche basate su una strategia integrata di prevenzione e contrasto, che vedano la collaborazione tra le diverse istituzioni, comprese quelle preposte alla tutela dell’ordine pubblico.
La prevenzione deve mirare a ridurre i fattori di rischio che possono portare alla commissione di reati, come la povertà, la disuguaglianza e l'esclusione sociale. Il contrasto deve essere efficace e incisivo, implementando il controllo del territorio.
La riqualificazione urbana è un importante strumento per il contrasto all'illegalità e il miglioramento della sicurezza. Un ambiente urbano degradato e abbandonato è più soggetto alla proliferazione di fenomeni di microcriminalità. Si deve pertanto puntare a rendere gli spazi urbani più vivibili e vissuti, più sicuri e accessibili a tutti.
La partecipazione dei cittadini è essenziale per il successo di qualsiasi politica di contrasto all'illegalità e di miglioramento della sicurezza urbana. I cittadini devono essere coinvolti nella definizione delle politiche e delle strategie, e devono essere incoraggiati a collaborare con le istituzioni.
Che fare:
- Richiedere a Prefettura e Questura un rafforzamento della presenza delle forze dell'ordine sul territorio, anche in orario serale e notturno, soprattutto nelle zone più a rischio
- Prendere parte, in collaborazione con le altre strutture dello stato, all’azione di contrasto alla presenza delle organizzazioni mafiose sul territorio nella gestione di fenomeni criminali o nella prevenzione delle possibili infiltrazioni nel tessuto economico e produttivo del territorio
- Potenziare il corpo della Polizia Municipale ed estendere la collaborazione ed il coordinamento con le altre forze preposte
- Migliorare la rete di telecamere di sorveglianza
- Recuperare le aree abbandonate, migliorando l'illuminazione pubblica, aumentando la presenza di spazi verdi
- Contrastare il disagio sociale e la marginalità, investendo nei servizi sociali e nelle politiche di inclusione
- Implementare la vita sociale e culturale della città, coinvolgendo i cittadini, soprattutto i giovani
- Promuovere la cultura della legalità, nelle scuole e tra cittadini, in collaborazione con associazioni e circoli
Calenzano città della pace, della solidarietà e della cooperazione internazionale
Calenzano ha una lunga tradizione di impegno sui temi della pace, della solidarietà e della cooperazione internazionale, grazie al radicato tessuto associativo, ai circoli, alle parrocchie e alle tante persone sensibili che partecipano per dare il proprio contributo, ognuno a suo modo, per costruire un mondo migliore, in cui prevalga la pace invece della guerra, il rispetto dei diritti dell’uomo invece della sopraffazione, la solidarietà invece che l’egoismo individualistico.
Anche il Comune di Calenzano fin dai primi anni 2000 si è dato importanti strumenti, quali la commissione pace e cooperazione, per promuovere la cultura della pace, attraverso prese di posizione ed iniziative pubbliche di sensibilizzazione. Le amministrazioni comunali succedutesi nei decenni si sono sempre rese disponibili a sostenere i progetti di cooperazione internazionale promossi dall’associazionismo locale e nazionale, destinando una quota del bilancio comunale.
Insieme alla società civile locale l’Amministrazione si è fatta promotrice di raccolte fondi in solidarietà con le popolazioni colpite da terremoti e catastrofi naturali, come recentemente è successo in occasione delle alluvioni in Emilia Romagna e, a novembre, a Campi Bisenzio. Impegno unitario di tutta la comunità che condividiamo e che ci impegniamo a portare avanti e rilanciare, cercando anche un maggiore coinvolgimento dell’istituzione scolastica e del mondo associativo locale nei progetti di educazione alla pace e in quelli rivolti alla solidarietà internazionale.
Che fare:
- Rilanciare il patto di amicizia con Farsia e la solidarietà con il popolo Saharawi
- Promuovere percorsi di educazione alla pace nelle scuole e sul territorio, in collaborazione con l’associazionismo
- Rafforzare il ruolo della Commissione Pace e Cooperazione, procedendo ad allargare al mondo associativo locale la partecipazione alle sue sedute
- Rafforzare l’impegno dell’Amministrazione a sostegno di progetti di cooperazione internazionale
- Promuovere con cadenza annuale, in collaborazione con le associazioni del territorio, una “festa della pace”, cioè un appuntamento organizzato su più giorni in cui vengano approfonditi i temi legati alle problematiche internazionali, ai conflitti, alle prospettive di sviluppo nei paesi del sud globale, ai progetti di cooperazione e solidarietà
Unendo le forze, con il contributo di tutti, possiamo fare molto perché Calenzano torni ad essere un luogo dove si prova a spostare il mondo più avanti, verso un futuro di pace, di giustizia sociale ed ambientale, di solidarietà.